domenica 1 febbraio 2015

Memorie.... della villa di Adriano

"La Villa era la tomba dei viaggi, l'ultimo accampamento del nomade, l'equivalente , in marmo, delle tende da campo e dei padiglioni dei principi asiatici. (....) Ogni edificio sorgeva sulla pianta d'un sogno"
                     Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano




Adriano, l'imperatore -architetto, diede il via ai lavori dell'immenso complesso nel 118 d.C., un anno dopo la sua ascesa alla massima carica; aveva 42 anni, gliene resteranno altri venti da vivere e qui, dopo ogni viaggio nel vasto impero ereditato da Traiano, trovava riposo, ozio,  gioia. Solitudine.

L'enorme complesso, ancora oggi oggetto di campagne di scavo, si sviluppava su un'area vastissima, circa 120 ettari e sorgeva ad una trentina di chilometri da Roma, lontana dunque dal fragore ed immersa nel verde.
Immensa, il luogo più amato da Adriano, offriva panorami tra i più vari: vallette, alture, corsi d'acqua e edifici- tantissimi- e luoghi diversi funzionali a esigenze diverse

  • per il raccoglimento privato
  • per ricevere una miriade di ospiti
  • per lo studio e le biblioteche
  • per il culto

Molti dei luoghi erano collegati fra loro, oltre che da strade in superficie, anche da vie sotterranee percorribili a piedi o a cavallo.

Tra i tanti luoghi di cui la villa era costituita, i nuclei più insoliti erano tre: la Piazza d'oro, il Teatro marittimo e il Canopo ; spesso questi luoghi avevano i nomi suggestivi di altri luoghi lontani, ricordo dei viaggi e delle scorribande di caccia dell'imperatore.

La Piazza d'oro
Già il nome attesta i materiali preziosi con cui fu costruita . Consiste in un grande piazzale porticato- un peristilio- che sorge dietro al complesso residenziale. Da esso si accede ad un ambiente ottagono con quattro absidi circolari. Sui lati lunghi il peristilio è fiancheggiato  da criptoportici (corridoi coperti) e immette, dal suo lato di fondo, ad una serie di ambienti il cui uso è ancora oggi ignoto. Forse la destinazione non era utilitaria ma solo finalizzata al bello ":::questo virtuosismo architettonico fine a se stesso non manca di avere nel suo carattere tutto intellettualistico il proprio limite e la propria condanna. esso rimase senza seguito e senza sviluppo nel proprio tempo e ci appare quale l'equivalente delle "lodi del fumo" nelle quali si eserciterà il virtuosismo linguistico di un Frontone, il retore maestro di Marco Aurelio. Non certo classicità ma barocchismo" Questo il giudizio quasi inappellabile di Ranuccio Bianchi Bandinelli in Roma-L'arte romana nel centro del potere ,prima edizione Parigi 1969

Il Canòpo
Questa era una "valle longhissima"stretta tra due alture  (così menzionata nella biografia (autorizzata!) di Adriano stilata da Elio Sparziano. Il nome evoca luoghi di quell'Egitto tanto amato dall'imperatore.
Chiara era la volontà di riprodurre il canale egizio che congiungeva la città di Canopo , dove sorgeva un tempio dedicato a Serapide, ad Alessandria d'Egitto; qui infatti furono trovate sculture "egittizzanti" in basalto e pietra nera ed anche una statua di Iside (tutto ai Musei vaticani)
All'interno dell'ampio padiglione semicircolare , qui sopra riprodotto, fu trovato un letto a triclinio ; forse possiamo immaginarlo come un vasto spazio per banchetti all'aperto, allietato da cascatelle e giochi d'acqua.
Ma il luogo più suggestivo e "stravagante" è di sicuro il Teatro Marittimo , che teatro non è ma una graziosa villa isolata da un canale circolare con ponte girevole per interrompere l'accesso agli "indesiderati".

Deve il nome al pregiato fregio in marmo della trabeazione, nel quale sono riprodotti soggetti marini
Il gioco del colonnato esterno che si riflette sullo specchio d'acqua e che è ripetuto nel colonnato della  domus al centro dell'isolotto , accentua il carattere di luogo chiuso , dotato ti tutti i comfort. La casa , dai muri circolari, ha al suo interno tutto il mondo dell'otium : atrio, cortile, portico per passeggiare, camere da letto, terme e latrine. Un luogo da vivere in solitudine, immerso nel verde silenzioso e rilassante.
Qui nel Teatro Marittimo, come in altri edifici, la bellezza era di casa; per terra si dipanavano splendidi mosaici, alcuni in bianco e nero dai motivi d'arabesco
altri policromi che riproducevano scene mitologiche (vedi il centauro e le belve, oggi a Berlino)
o di animali (vedi le colombe qui sotto , oggi al  Museo Capitolino )

E poi, non poteva mancare il luogo destinato ad Antinoo, il giovinetto amato da Adriano e morto ventenne in Egitto, in circostanze poco chiare nel 130 d.C.
L'Antinoeion è stato rinvenuto recentemente, nel 2005 , e quasi con certezza doveva essere la tomba/tempio dedicata al ragazzo; i mattoni qui usati infatti portano i bolli da far risalire al 134 d.C. e le forme dell'ampio luogo rimandano all'Egitto, dove Antinoo trovò la morte.
Lungi dall'amarlo troppo, non avevo amato abbastanza quel fanciullo da obbligarlo a vivere
                                                                                            Marguerite Yourcenar

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