domenica 24 giugno 2018

La bella gioventù : l' Alabardiere di Pontormo

"Ritrasse similmente, nel tempo dell'assedio 
di Fiorenza, Francesco Guardi 
in abito da soldato, che fu opera bellissima"
Vasari, Le Vite , VI
Per poco è tornato a casa.
Fino al 29 luglio il Ritratto di Francesco Guardi di Pontormo è nella sua Firenze, a Pitti.
Poi tornerà a Malibu
Pontormo,Ritratto di Francesco Guardi L'alabardiere.1529-30, tela (trasporto da tavola)
cm 92 x 72, Malibu, The Paul Getty Museum

Chi era questo giovane? Quale stagione di Firenze è qui celebrata? 
Dopo il sacco di Roma del 1527, i Medici abbandonano Firenze e qui si proclama la repubblica.
La peste, le truppe imperiali di ritorno da Roma, flagellano la città che , posta idealmente sotto la sovranità di Gesù Cristo, ha bisogno di nuove fortificazioni , progettate e realizzate almeno in parte da Michelangelo.
Non fu il solo artista a perorare la causa repubblicana ; anche Andrea del Sarto, Pontormo, Bronzino testimoniarono con le loro opere l'adesione al nuovo governo.
Ed ecco il nostro giovane , spavaldo e spaventato

Con ogni probabilità si tratta di Francesco Guardi, nato il 29 aprile 1514, che ereditò un cospicuo patrimonio : palazzi , terreni tra cui  una tenuta nota come La Piazzuola in prossimità di san Miniato , luogo in cui Michelangelo alacremente lavorava ai bastioni, nel punto più strategico a difesa della città.
Veduta aerea della collina di san Miniato con le fortificazioni volute da Cosimo de Medici
sulla base di quelle progettate da Michelangelo

Immaginiamo dunque che il sedicenne Francesco (della milizia  fiorentina facevano parte anche ragazzi così giovani) sia a guardia ( nomen omen) non solo della sua città ma anche dei suoi possedimenti.
Quel muro verde speranza dietro di lui è forse un angolo del terrapieno posto proprio a difesa di san Miniato ; il giovinetto è una sentinella, un angelo guardiano.L
La bellezza è un riflesso del divino e desiderio di pace

Di questo dipinto esiste un disegno preparatorio che mostra alcuni ripensamenti da parte dell'artista
Pontormo, Disegno di studio per  l'Alabardiere ,Firenze, 
Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, 6701 F r; a
sanguigna, mm 209 x 169. 1529-30
Se nel disegno la torsione del corpo è impercettibile e lo sguardo stralunato ricorda alcune delle figure (si veda il putto riccioluto a sinistra) della Deposizione Capponi , nel definitivo la posa di tre quarti, la mano sinistra poggiata su un fianco contribuiscono a dare dinamismo plastico all'opera
Pontormo, Deposizione , particolare, Firenze
chiesa di Santa Felicita, 1526
E anche lo sguardo spavaldo allude ad un giovane e nuovo David.
Donatello, David, 1408-09, marmo, Firenze, Bargello

Proprio col David marmoreo di Donatello -che ai tempi di Pontormo si trovava a Palazzo Vecchio, si giocano stringenti parallelismi
Entrambi paladini dei giusti valori, entrambi pronti all'azione e a sconfiggere un nemico molto più forte
Insomma : la bella gioventù...

C'è un altro dettaglio che mostra il valore del giovane.
Sulla berretta rossa c'è una medaglia
Pontormo, L'Alabardiere, particolare

Rappresenta Ercole e Anteo e il legame con gli studi di quegli anni proprio relativi alle fatiche di Ercole disegnati da Michelangelo è evidente
Il pathos perfettamente bilanciato tra Ercole e Anteo doveva trasmettere tutto il tormento della guerra civile ; come in una miniatura o in un dettaglio fiammingo  possiamo leggere tutta la sofferenza di Anteo , dal volto reclinato all'indietro come Laocoonte
Michelangelo, Ercole e Anteo, disegno a sanguigna, Firenze, casa Buonarroti

Tutta la maestria di Pontormo è utilizzata nel rendere col sottile pennello il volto ancora infantile, l'incarnato roseo, gli sbuffi candidi della camicia, l'elsa elaborata della spada  e al tempo stesso con pennellate più larghe e pastose riesce a definire  i bastioni e lo sfondo.

Pontormo coglie l'attimo fuggente dei tanti giovani fiorentini - come lui del resto- che si trovano a dover crescere in fretta.
L'assedio e altro segnerà profondamente la vita dell'artista
Ma questa è altra storia

* Sui vari passaggi di proprietà si rimanda alla scheda del Getty Museum relativa all'opera
Fondamentali  Luciano Berti, Pontormo e il suo tempo, Firenze, 1993 e 
AAVV, L'officina della Maniera-varietà e fierezza nell'arte fiorentina del Cinquecento fra le due repubbliche 1494-1530, catalogo della mostra, Firenze 1996



giovedì 21 giugno 2018

Humboldt e i Dipinti della Natura : The Heart of the Andes


"La conoscenza non può mai uccidere la forza creativa dell'immaginazione 
perché genera emozione, meraviglia, ammirazione"

Alexander von Humboldt, Cosmos

27 aprile 1859
Alla Lirique Hall di New York è esposta una grande tela del giovane pittore Frederic Edwin Church
E' un successo clamoroso
In tre settimane 12000 spettatori paganti (25 cents il biglietto) si accalcano per  assistere ad una vera e propria installazione
La star è The  Hearth of the Andes
Fredric Edwin Church,  Hearth of the Andes, 1859,olio su tela, cm 168 x 303, New York, Met Museum 

L'opera si trovava in una stanza buia e era illuminata da faretti a gas nascosti dietro riflettori d'argento ; le cronache dell'epoca attestano lo stupore per la nitidezza della rappresentazione tanto che diversi spettatori  affermavano di sentire gli schizzi d'acqua della cascata.

Il pittore aveva risposto all'appello di Alexander von Humboldt ad unire arte e scienza ; nel 1840 Edwin Church rimase affascinato  dagli scritti dello scienziato prussiano, soprattutto dal racconto del viaggio che per cinque anni (dal 1799 al 1804) lo aveva portato nel nuovo mondo

Nella sua opera culminante, Cosmos (dal 1845) Humboldt stimolò e chiese agli artisti di viaggiare e dipingere
L'influenza di Humboldt fu tale su Church che nel 1853, con il suo manager e "sponsor", Cyrus Field, intraprese un primo viaggio  in Sud America, ripercorrendo in alcuni casi la strada battuta dallo scienziato e dipingendo , al suo ritorno, paesaggi mozzafiato.
Fredrich Edwin Church,le cascate di Tequendama vicino Bogotà, 1854, olio su tela
cm 153 x 122, Cincinnati Art Museum

Quattro anni dopo, nel 1857, il pittore tornò in Ecuador e riempì taccuini e tele dei paesaggi meravigliosi ; fonte di ispirazione furono per lui , gli scritti di Humboldt.
 Se osserviamo nei dettagli The Hearth of the Andes , la domanda che sorge spontanea è non cosa si vede ma cosa si può trovare.
La visione d'insieme ricostruisce una valle ai piedi del Chimborazo ; eccolo lì, maestoso , irraggiungibile e innevato nella parte alta a sinistra della tela.
Poi però ...
Immaginiamoci al buio, nelle stesse condizioni degli spettatori di 150 anni fa.
Riconosciamo, come in un trattato di botanica, anzi come in un erbario di Huboldt, viti, muschi, felci, arbusti di fiori blu, filodendri, passiflora, bromelie sfavillanti
Fredrich Edwin Church, The Hearth of the Andes, particolare

E' come se il pittore conoscesse in maniera scientifica la flora del territorio.
O meglio; è come se Church avesse fatto sue le indicazioni dello scienziato tedesco. 
Se confrontiamo una tavola illustrativa di Humboldt e Bompland Geografia delle piante equinoziali, con un dettaglio dell'opera di Church, ci accorgiamo che il desiderio di riprodurre il dettaglio equivale a conoscere nel dettaglio
Alexander von Humboldt, Aimé Bonpland, Geografia delle piante equinoziali, 1805
La "questione morale " del Paesaggio di cui parlava Hugh Honour nel suo Il Romanticismo , qui è sviluppata in modo nuovo.
C'è la scienza.
La presenza dell'uomo è tratteggiata in dettagli stupefacenti; dalla firma dell'artista posta sul tronco d'albero spezzato , in primo piano in basso a sinistra, cui fa da contraltare il piccolo quetzal dalle piume sgargianti


alle case di un villaggio posto sulle placide rive di uno specchio d'acqua che di lì a breve diviene cascata
Ma c'è qualcosa che stride o che forse Humboldt avrebbe considerato pleonastico
Nella sua opera cardine Cosmos , la parola Dio non compare mai

Nel dipinto di Church invece, se seguiamo il sentiero assolato tracciato a sinistra del dipinto , ecco che vediamo due figure di gente del posto (riusciamo a vedere le vesti, il fatto che l'uomo in piedi sia scalzo e che indossi un poncho rosso , mentre la ragazza in ginocchio ha un cappello di paglia, un'ampia gonna cremisi e un mantello blu ) che si fermano in preghiera di fronte a una croce dei pellegrini

Church non si accontenta di una rappresentazione realistica del paesaggio ; a questo vuole aggiungere la presenza di Dio
Qui l'artista ha voluto raffigurare  - come se tutto fosse ben visibile sia in primo piano che nel piano di fondo - una valle dell'Eden
Al realismo si aggiunge il simbolismo ; al dettaglio fotografico si aggiunge il "particolare " legato a Dio
Sappiamo che il pittore americano , citato dal New York Times come "l'Humboldt del nuovo mondo in veste d'artista", scrisse a un amico il 9 maggio 1859 di aver pianificato la spedizione del dipinto a Berlino, così che lo scienziato tedesco potesse rivedere quei luoghi a lui cari.

Ma Alexander von Humboldt il "più grande di tutti gli uomini dal Diluvio universale" era morto il 6 maggio, tre giorni prima.


Consiglio di Andrea Wulf ,L'invenzione della natura. le avventure di Alexander von Humboldt, l'eroe perduto della scienza, Luis University Press, 2017 ,una biografia entusiasmante di un uomo entusiasmante
e di Kevin J. Avery, The Hearth of the Andes, New York 1993 ovvero un grande museo ,il MET, pronto a condividere il sapere