giovedì 17 aprile 2014

Verso Santiago - Tutte le strade, nel medioevo, portavano lì. Introduzione al Romanico

E' l'813, anno più, anno meno.
Un eremita di nome Pelagio viene attirato da alcune luci a forma di stelle sul monte Libredon, ai confini della terra di Spagna.
Teodemiro, vescovo di quei luoghi, guidato da quelle apparizioni, trova una tomba con tre corpi, uno con la testa mozzata e la scritta "qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomè".
E'nato il culto delle reliquie. E' nata Santiago  in campus stellae, Compostela per noi.
E così nell'893  alcuni monaci benedettini della casa madre di Cluny  fissano in queste terre la loro residenza. La chiesa è distrutta dai musulmani nel 997 e poi ricostruita in forme romaniche . Nel 1075 è terminata.
Nasce il viaggio dei pellegrini , che dobbiamo immaginare come la vita stessa per molti di loro.
Tante le vie che portavano a Compostela.

  • quella Turonese , da Parigi, per Tours, Poitiers, Bordeaux e Roncisvalle
  • quella Lemovincese , da Vézelay a Limoges, Periguex e Roncisvalle
  • quella Podense da Puy,  Conques, Moissac e Roncisvalle
  • e poi la Tolosana, da Arles, Narbona, Tolosa, Carcassonne e Puente la Reina
Poi tutte si congiungevano per toccare Burgos, Leon e Santiago.

In questo percorso ne considereremo solo alcune, funzionali al Romanico, primo stile davvero europeo.
Le chiese del percorso turonese sono state distrutte e rifatte in stili tra i più eclettici e bizzarri.
Quindi non ci interessano
Vézelay è diversa!
La Basilica de La Madelaine fu compiuta nel 1104 in forme splendide.
La facciata (che è sempre l'ultima a compiersi in una chiesa) , duecentesca, venne pesantemente rimaneggiata in forme neogotiche da Eugèn Viollet Le Duc. Svetta il campanile di san Martino. La seconda torre, che  è ricordo del Westwerk, non fu mai realizzata.
Ma la bellezza di questa abbazia benedettina si basa sull'armonia delle proporzioni spaziali e sulla plasticità della divisione armoniosa della parete nella navata centrale per mezzo di un robusto cornicione.
E poi il capolavoro , la lunetta del portale principale, con la rappresentazione della Pentecoste.
Al centro Cristo. Le dita delle sue mani si allungano in raggi che colpiscono gli apostoli.
Magro, lungo e slanciato, gerarchicamente occupa la parte centrale; nell'architrave e negli scomparti radiali e nei piccoli clipei dell'archivolto sono scolpiti i segni dello Zodiaco e il lavori dell'uomo.
Il panneggio è mosso e rende ancor più vivace la narrazione.
Altro capolavoro di Vézelay è dato dai capitelli della navata, ognuno diverso dall'altro, vera Bibbia scolpita con commistioni pagane.
Si veda, per esempio il capitello sul pilastro della prima arcata da ovest con la raffigurazione del ratto di Ganimede da parte dell'aquila.
Ganimede, abbigliato in vesti medievali, è raffigurato a testa in giù. Il suo volto esprime orrore. L'aquila, con gli artigli afferra il cane, attributo del giovane cacciatore. Un servitore porta le braccia in alto ma non può opporsi alla cattura. Alle spalle dell'aquila un demone si porta le mani alla bocca, ad amplificare una smorfia.
Il significato? Forse un monito  dell'ordine benedettino all'omosessualità presente tra i monaci e un ammonimento a quegli ecclesiastici che corrompono i propri discepoli.

Poi Limoges
La chiesa di san Marziale, quella romanica, si intende, è andata distrutta.
E' rimasta solo la cripta, scoperta nel 1960, che conservava la tomba di santa Valeria e il sarcofago di san Marziale.
San Marziale a Limoges, sainte  Foy  a Conques, saint  Sernin a Tolosa e Santiago a Compostela ripetono tutte il sistema del corpo longitudinale nel transetto, concepito  a sua volta come chiesa a sala a triplice navata e con matronei  sulle navate laterali. La copertura? nella navata centrale splendide volte a botte, in alcune chiese nelle navate laterali già un sistema a crociera.

Conques Sainte Foy
Fondata in epoca carolingia, l'attuale chiesa risale al 1041-52, quando le reliquie della giovane martire Foy furono traslate e portate qui.
L'interno della chiesa a tre navate, è semplice e voltato a botte; si apre in fondo cin un ampio deambulatorio che doveva permettere ai pellegrini che qui transitavano, diretti a Santiago, di fare il giro dei "corpi santi", le reliquie che nell'immaginario collettivo avevano doni miracolosi.
Datato attorno al 985 questo oggetto ha il corpo di epoca medievale; la testa in oro ma di fattura diversa, proviene da un ritratto tardoimperiale romano. Il reimpiego, eccolo servito!
 E poi il portale, splendido anch'esso, raffigurante il giudizio universale
Il Cristo in maestà fa da spartiacque, pronto a giudicare dannati ed eletti; la policromia rendeva ancor più dinamiche e concitate le scene, soprattutto quelle infernali.

Tolosa Saint Sernin
Anche questa chiesa a croce latina , doveva avere al suo interno uno spazio dilatato, pensato in funzione sia delle esigenze liturgiche sia di movimenti di grandi masse di pellegrini.
Il coro profondo e l'ampio deambulatorio consentivano un rapido deflusso dei pellegrini attorno al presbiterio, sotto il quale, in cripta , so conservavano le spoglie del santo.
E poi, alla fine del viaggio che era durato una vita, ecco 
Santiago
Santiago matamoros (si dice avesse ucciso lui solo, comparso miracolosamente in battaglia, centinaia di Mori) ebbe degna sepoltura. 
La chiesa attuale poco ha a che vedere con quella romanica, soprattutto in esterno, ridondante e barocco.
L'interno è più vicino ai modi del romanico
Pende sull'altare l'enorme turibolo (il Botafumeiro) che un tempo, con il suo forte odore di incenso, doveva ricoprire gli olezzi dei pellegrini. Oggi, in occasioni particolari, viene fatto oscillare pericolosamente quasi a sfiorare il soffitto delle navate e a raggiungere i 70 km/h
Ma qui rimandiamo al film di Emilio Estevez del 2010, Il cammino per Santiago.

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