martedì 28 gennaio 2014

Tre gioielli augustei: il vaso Portland e due camei

Ecco l'età dell'oro, vera o presunta che sia !
 E così l'arte , ai tempi di Augusto ( che si vantò di aver trasformato una città di laterizi in una di marmo) divenne elegante, preziosa, pregiata.
Tre esempi
Il primo è il Vaso Portland degli inizi del I sec. d.C. , oggi al British Museum a Londra. E' alto 24,5 cm.
Realizzato in una pasta vitrea blu scura, materiale di per sé già prezioso, fu immerso in un bagno di vetro bianco fuso e, dopo il raffreddamento, la parte esterna bianca fu scolpita come fosse un cameo.
Le prime testimonianze di questo vaso si hanno nel 1600 a casa del cardinal del Monte (grande esperto d'arte e "scopritore" del talento di Caravaggio) in Roma.
Poi di casa in casa, di furto d'arte in furto d'arte, finì nel primi dell'Ottocento al British Museum.
Per chi fosse, non è dato saperlo, come criptica è la narrazione.
Forse dono di nozze, presenta nel fronte A, quello sopra, le nozze di Peleo e Teti , sul lato B invece la rappresentazione dell'età dell'oro e forse, secondo alcuni studiosi, proprio la nascita di Ottaviano.
Le forme pure e simmetriche attestano una ripresa di modelli classici neoattici.
Il Vaso Porland ebbe così tanta fortuna nell'Inghilterra di fine 1700 da essere preso a modello per le celebri produzioni di ceramiche di Wegwood di cui qui si danno alcuni esempi. Sembrano l'originale!

Seconda meraviglia: la Gemma Augustea , pura propaganda politica!
Risale al 10 d.C , e in onice , è largo 23 cm. ed alto 19, oggi è al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
La decorazione è divisa in due registri; nel registro superiore al centro c'è Augusto, seduto e abbigliato come Giove capitolino. Alle sue spalle la personificazione del Mondo Abitato lo incorona di alloro. E' inoltre accompagnata da Oceano e Terra, poggiata al bracciolo dello scranno.
A fianco di Augusto vi è la dea Roma e dalla sua parte, a sinistra Tiberio scende da un carro ed è accompagnato da Germanico.

Nel registro inferiore alcuni soldati stanno innalzando un trofeo alla presenza di prigionieri, trascinati per i capelli. Si allude qui forse alle campagne militari in Dalmazia e Pannonia condotte da Tiberio.

Ultima gemma, il Gran Cammeo di Francia.
Risale al 23 d.C., è in onice e misura 31 x 26 cm. Oggi è conservato a Parigi, alla Bibliothéque National, Cabinet des medailles.
Qui  è rappresentato il panegirico della casa imperiale.
Al centro è raffigurato Tiberio, che, simile a Giove, è rappresentato come sovrano trionfante. Al suo fianco, in trono anch'essa vi è la madre Livia e davanti e immediatamente dietro alle figure sul trono si trovano, verosimilmente, i figli di Germanico.
Dietro di loro e ai margini della scena , stanno tre figure femminili della casa imperiale.
In alto, in volo , il Divus Augusto e, forse i due principi ormai morti, Druso (portato dal proprio scudo) e Germanico, sul cavallo alato.

Nella fascia inferiore invece , vi sono i barbari sottomessi : l'impero, insomma , è saldo e al sicuro e l'integrazione delle popolazioni conquistate sta muovendo i primi passi (si veda la figura femminile che abbraccia , per nulla spaventata, un neonato)
L'arte, anche nelle piccole cose e non solo nei grandi monumenti che verranno , è strumento di propaganda.