giovedì 11 luglio 2019

Rubens è un italiano ! Sansone e Dalila

Sala 18 della National Gallery di Londra
Su una parete bianca campeggia  Sansone e Dalila ,dipinto da un  giovane Peter Paul Rubens
Peter Paul Rubens , Sansone e Dalila, 1609-10, olio su
tavola, cm.185 x 205, Londra, National Gallery

Per otto anni, dal 1600 al 1608 Rubens era stato in Italia : Venezia, Mantova ( dove per Vincenzo Gonzaga fu  pittore di corte e  consulente artistico ) , Firenze , Roma, Genova.
In ognuna di queste città il pittore annotava , disegnava. immagazzinava.
Al suo rientro ad Anversa trovò in Nicolaas Rockox , scabino e borgomastro, un amico e uno dei suoi mecenati.
Proprio Rockox gli aveva commissionato per la Sala degli Stati del municipio di Anversa l'Adorazione dei Magi oggi al Prado
Peter Paul Rubens, Adorazione dei Magi, 1609, Olio su tela, 
cm.355 x 493, Madrid , Prado
e sempre lui , capitano della Gilda degli Archibugieri, chiede a Rubens il famoso trittico destinato all'altare della Gilda nella cattedrale di Anversa

Peter Paul Rubens, Trittico della deposizione dalla croce, 1611-14
olio su tavola, cm.420 x 150, Anversa, Cattedrale

Per la casa di Rockox , oggi casa museo  ad Anversa , Rubens dipinse questo sensuale Sansone.
Le idee erano ben chiare : quello che doveva saltare all'occhio era l'abbandono amoroso dell'ingenuo Sansone e i ripensamenti della traditrice Dalila.
L'opera ha un modello di piccole dimensioni, oggi a Cincinnati

Peter Paul Rubens, Sansone e Dalila, 1609 ca. olio su tavola,
cm.51,8 x 50,6, Cincinnati Art Museum
e come si può dedurre dall'immagine, nel  dipinto sono presenti tutti gli elementi del definitivo.
E che Nicolaas Rockox andasse fiero del quadro, posizionato a quattro metri di altezza, sopra il camino della sala da pranzo, ce lo mostra un'altra composizione
Frans Francken II, Cena a casa del borgomastro Rockox, tra il 1630 e 35,
olio su tavola, cm 62 x 97, Monaco , Altepinakothek

Dunque Nicolaas Rockox andava fiero dell'opera di Rubens: campeggiava nel suo salotto ed immaginiamo fosse un monito per chi entrasse .
Guardiamola nel dettaglio.
E' notte.
Infine Sansone ha ceduto agli ammiccamenti e alle insistenze  di Dalila, inviata come spia dai Filistei per carpire il segreto della forza dell'eroe che  ha ceduto ed ha rivelato alla donna che l'origine della forza risiede nella lunga chioma.
Così Dalila , approfittando del fatto che Sansone si è addormentato - ingenuo e ignaro- chiama i filistei che provvedono a tagliare in silenzio le ciocche di capelli.
In una nicchia sullo sfondo si intravede una scultura che rappresenta Venere e Cupido e che allude all'amore causa di rovina per l'eroe.
Ma anche Dalila qui è "vittima" 
Se all'inizio doveva svolgere il suo ruolo di spia e sedurre Sansone, alla fine - giorno dopo giorno- anche lei è caduta nella trappola d'amore
La mano destra della donna  è abbandonata verso terra, ma con la sinistra accarezza la schiena dell'uomo e lo guarda con struggimento, sapendo bene che questo sarà il loro ultimo incontro.
E il tradimento è enfatizzato dagli intrecci di mani : quelle di Dalila, quelle di Sansone, quelle dell'uomo con le forbici
La luce caravaggesca - e pensiamo al fuoco nel camino - illumina sul fondo i soldati , increduli  e timorosi: davvero Sansone senza la sua capigliatura potrà essere facilmente sconfitto e condotto in catene?
e i colori , il rosso passionale della veste di Dalila, sono funzionali allo struggimento amoroso dei due protagonisti.
Qui non cè vittima e carnefice , sono vittime entrambi.
La vecchia che regge la candela per illuminare la scena mostra una curiosità morbosa e la sua bruttezza è segno di quanto il tradimento sia da condannare.
Ricordiamoci che la tavola era nella casa di un influente uomo politico, avvezzo a dover gestire trame e "cambi d'umore"...

Ma perchè Rubens qui è "italiano" e ha solo timidamente intrapreso quella strada che lo renderà famoso e acclamato e iniziatore della ridondanza barocca ( Baudelaire conierà per lui il nomignolo di "ciccia fiamminga") ?
Il lungo viaggio in Italia gli aveva mostrato tutta la grazia a la forza dell'arte di Michelangelo, le pennellate veloci e sfatte di Tintoretto, le luci e tenebre di Caravaggio.
E così la posa di Dalila è quasi copia conforme di quella della Notte di Michelangelo
Michelangelo, Tomba di Giuliano duca di Nemours, particolare
1525-27, marmo, Firenze, Sagrestia nuova
Così come la costruzione spaziale, dal drappo in alto a sinistra alla porta semiaperta dipinta sul lato opposto, è memore di un altro Sansone e Dalila di Tintoretto
 Tintoretto, Sansone e Dalila, 1585-90, olio su tela, cm 127 x 70,5
Ringling Museum, Sarasota (Florida)
Della luce che taglia la scena e dei rimandi a quel Caravaggio che proprio Rubens fece conoscere all'Europa si è detto.
Basterebbe confrontare anche qui il drappo scenografico che svela il dramma con quello della Morte della Vergine di Caravaggio. 
I carmelitani scalzi a Roma avevano rifiutato il dipinto di Michelangelo Merisi perchè giudicato sconveniente ; nel 1606 fu acquistato  per il duca di Mantova su segnalazione di Rubens che a Roma era rimasto incantato dal realismo e dai colori caldi

Caravaggio , La  morte della Vergine, 1604, olio su tela, 
cm.369 x 245, Parigi , Louvre

Peter Paul Rubens e la sua pittura ormai erano sulla bocca di tutti e tutta Europa faceva a gara per accaparrarsi un suo dipinto.
Ma tutto è partito da Anversa e dalla dimora di Nicolaas Rockox