mercoledì 15 gennaio 2014

L'Ara di Domizio Enobarbo, ovvero dell'eclettismo

Roma , fine del II secolo a.C.
Secolo decisivo per quella che sarà la potenza romana.
Ripercorriamo le tappe prima di arrivare all'analisi dell'Ara

  • All'inizio del secolo Roma si espande a nord, dettando supremazia contro i Galli della pianura del Po
  • Nel 189 a.C. si fonda Bononia (Bologna) , prima etrusca , poi del Galli, ora romana
  • 183 e 181 a.C. Modena, Parma, Aquileia
  • poi Pisa (180) e Luni (177) annesse, fissano i confini contro i Liguri.
E fin qui siamo in territorio italico. Ma.....
  • 200/197 a.C. . Roma vince contro Filippo V di Macedonia e, mettendo piede in Grecia, "libera" dal dominio macedone le città della Grecia e dell'Asia minore. Ottima mossa politica di penetrazione!
  • 191 a.C. Roma è padrona dell'Asia minore fino ai monti Tauri, vincendo la guerra contro Antioco III
  • E poi 146 a.C. Cartago è distrutta, Corinto pure.
Ormai i bottini di guerra e la razzia di opere d'arte iniziate nel 211 a.C. con la presa di Siracusa sono all'ordine del giorno. E il confronto con l'arte greca si fa stringente.
E come al solito dal confronto nascono nuove idee.

Ed ecco la nostra  Ara di Domizio Enobarbo.
Intanto il nome.
I rilievi, oggi conservati a Monaco e a Parigi, erano stati assemblati e poi ritrovati sotto la chiesa di san Salvatore in campo, costruita a sua volta sopra un tempio antico di Nettuno , dedicato da Lucio Domizio Enobarbo, forse un console che operò nell'Urbe nel 192 a.C.
Con le date dunque non ci siamo, ma il nome, per convenzione lo teniamo.

Io ho detto "assemblate"
In effetti questi rilievi sono opera di artisti diversi, seppur coevi.

Quello qui sopra rappresentato è un particolare del Thiasos (ossia il corteo che celebra il culto di una divinità) con la raffigurazione delle nozze di Poseidone e Anfitrite.
E' un manufatto di gusto tardo ellenistico ed è databile attorno al 110 a.C. Oggi è conservato a  Monaco di Baviera, nella Glyptothek.
Il corteo nuziale è accompagnato da divinità marine, come le sinuose Nereidi qua sopra raffigurate sul dorso di cavalli marini. Le spire dei serpenti di mare producono preziosi arabeschi che ricordano i "grovigli mirabili" del gruppo statuari del Laocoonte.
Piccoli putti alati riempiono lo spazio dello sfondo.
L'artista è anonimo, forse di scuola attica.

Ma è il secondo rilievo quello più interessante, oggi conservato al Louvre a Parigi. Eccolo

 
 
Qui siamo in ambito romano ed è il rilievo del quarto lato della cosiddetta ara.
Alla presenza del dio Marte , al centro,in armi si snoda tutt'atro corteo. Forse è raffigurata la dedica da parte di un censore di un sacrificio.
L'altare è posto al centro; il corteo di soldati in corazza a maglia e scudi ovali e di cittadini in toga accompagnano un toro , un maiale e una pecora (suovetaurilia) al sacrificio.
A lato, a sinistra, alcuni personaggi sono intenti ad un'operazione amministrativa o elettorale.
Lo stile non è fluido ed elegante come i rilievi di Monaco, ma sicuramente più realistico
 
I personaggi compiono gesti quotidiani, occupano uno spazio "reale" (si noti per esempio come fuoriesca quasi dal rilievo l'uomo intento a leggere ) , sono ripresi in gesti subitanei , vedi il soldato con lo scudo ovale e con l'armatura lavorata a scalpello.
Il rilievo storico, "marchio di fabbrica" dell'arte romana, era nato.
Più tardi arriveranno l'Ara pacis e la Colonna Traiana.
Ma questa, come al solito è altra storia.