sabato 25 gennaio 2014

Preraffaelliti , strana gente!

 Londra, 1848. La lunga era vittoriana si era aperta.
Un gruppo di artisti, capitanati da Dante Gabriel Rossetti, si costituisce in "Confraternita preraffaellita"
Del gruppo fanno parte William Holman Hunt, John Everett Millais, Ford Madox Brown.
Il mentore è John Ruskin, uomo dai mille interessi, acquarellista, architetto, critico d'arte.
Altra figura importante è quella di William Morris, architetto/arredatore con la passione del medioevo.
Le radici sono William Blake,e poi Keats, Shelley, Browning, Tennyson.
E ancora Dante, Shakespeare, Chaucer.

Intanto il nome.
Questi giovani artisti rifiutavano tutta l'arte di Raffaello che, per realizzare la bellezza aveva tradito la "verità" per prediligere l'arte "semplice e simbolica" del medioevo e per liberarsi dall'uso "sporco" del colore della pittura ottocentesca.

E poi forte era il desiderio di andare controcorrente, di una vita "spericolata" ,senza obblighi morali.
Si viveva insieme, quasi in comunità, ci si amava, ci si lasciava
Tutti antiaccademici, avevano però frequentato la Royal Academy
Dante Gabriel, figlio di un esiliato carbonaro è l'indiscusso leader e  impone al movimento il carattere di setta segreta e il senso monastico dell'iniziazione.
Fonda inoltre una rivista "The Germ", che ebbe vita breve (fino al 1850) e che avrebbe dovuto gettare un germoglio nell'arte britannica
 Come vennero accolti? male , ovvio.
Soprattutto un'opera di Millais , "Cristo nella casa dei genitori" suscitò le ire di Dickens sul "Times" e portò Ruskin a prendere le  difese dei giovani.
John Everett Millais, Cristo nella case dei genitori, 1849-50, Londra , Tate Gallery
Con estremo realismo Millais, il più dotato dei pittori, presenta la sacra famiglia nella bottega di un falegname.
Al centro il piccolo Gesù è amorevolmente accudito da Maria , descritta da Dickens come un "essere mostruoso, avvezzo al più volgare cabaret di Francia o alla più infima mescita di gin in Inghilterra"
Eppure al pubblico non era sfuggita la maestria dell'artista nel rendere ogni particolare, grazie anche a ina linea marcata di contorno e ad un contrasto chiaroscurale accentuato dalla purezza cromatica.
E forse non erano passati inosservati neppure il simbolismo, quasi massonico, proposto dagli strumenti appesi alla parete e quello cristiano di chiodi e tenaglia in primo piano e dei colori trinitari blu bianco e rosso.

E ancora Millais
Ofelia, 1851-52. Londra, Tate Gallery
Questo dipinto non poteva passare inosservato per la rappresentazione minuziosa  e suggestiva delle piante, fedelmente riprese dal testo shakespeariano di Amleto. Salice, ortica, margherite, associati all'amore abbandonato, al dolore e all'innocenza , sono accompagnati da papavero (simbolo di morte) e olmarie appassite, simbolo di inutilità , scelti da Millais per rendere più drammatico il dipinto.
La modella poi, Lizzy Siddal, vera musa ispiratrice della confraternita e futura moglie di Rossetti, fu costretta a posare immersa in una vasca colma d'acqua, malamente riscaldata da lampade sottostanti.
( parentesi, bisognerebbe fare un film su Lizzy, tenace e al tempo stesso fragile donna . Ma questa, come al solito è altra storia)
« GERTRUDE: Una disgrazia incalza alle calcagna
un'altra, tanto presto si succedono.
Laerte, tua sorella s'è annegata.
LAERTE: Annegata! Ah, dove?
GERTRUDE: C'è un salice che cresce di traverso
a un ruscello e specchia le sue foglie
nella vitrea corrente; qui ella venne,
il capo adorno di strane ghirlande
di ranuncoli, ortiche, margherite
e di quei lunghi fiori color porpora
che i licenziosi poeti bucolici
designano con più corrivo nome
ma che le nostre ritrose fanciulle
chiaman "dita di morto"; ella lassù,
mentre si arrampicava per appendere
l'erboree sue ghirlande ai rami penduli,
un ramo, invidioso, s'è spezzato
e gli erbosi trofei ed ella stessa
sono caduti nel piangente fiume.
Le sue vesti, gonfiandosi sull'acqua,
l'han sostenuta per un poco a galla,
nel mentre ch'ella, come una sirena,
cantava spunti d'antiche canzoni,
come incosciente della sua sciagura
o come una creatura d'altro regno
e familiare con quell'elemento.
Ma non per molto, perché le sue vesti
appesantite dall'acqua assorbita,
trascinaron la misera dal letto
del suo canto a una fangosa morte. »
Qui si riporta proprio il passo dell'Amleto per mostrare quale sia l'aderenza al testo da parte di Millais
Curiosità. Qui si riporta un particolare dell'opera in cui molti han voluto veder riprodotto un teschio...
Altro tema particolarmente amato è quello dell'arte come possibilità di redenzione
Possiamo prendere ad esempio di ciò "Il risveglio della coscienza" di William Holman Hunt del 1853,54, oggi alla Tate gallery di Londra
La scena è ambientata in una stanza vittoriana, con arredi e stoffe disegnate nell'atelier di William Morris.
Il tema della redenzione è rappresentato dalla giovane donna, sicuramente una prostituta, che si alza e cerca di staccarsi dalla presa dell'uomo. Il suo sguardo è altrove ,rivolto tra l'altro verso  la finestra - quindi la libertà- .Tempo ne ha poco, l'orologio sul pianoforte lo scandisce e la sua scelta non sarà semplice; dovrà fuggire come l'uccellino sul tappeto, sotto la sedia , deve scappare dal gatto/seduttore.
Il rosso , colore della passione,prevale sull'opera.
Qui si propone una tipica carta da parati prodotta nell'atelier di Morris

Ecco un'opera di Rossetti, forse la sua più nota
Ecce ancilla Domini, 1850, Tate gallery Londra
Il tema dell'annunciazione è quasi stilizzato (quanto Beato Angelico in questo dipinto) La stanza spoglia e stretta è occupata da un maestoso angelo che sta per donare il candido giglio a Maria, spaventata sul letto
Lo stesso Rossetti aveva scritto alcuni versi de "L'adolescenza della Vergine" :"...finchè un'alba nella casa/si scegliò nel suo letto bianco, nè ebbe timore /ma pianse fino al tramonto e si sentì tremare/poichè la pienezza del tempo era giunta."
Pochi i colori, assente la prospettiva, dolce la trattazione del miracolo, proprio come nel religioso Angelico
(dal convento di san Marco a Firenze, cella 3, 1440 circa)
Quanto durò la confraternita? pochi anni, ma ebbe importanza su artisti "maudit" come Beardsley e Wilde che , ancora una volta mostravano come la tanto osannata morigeratezza dei costumi vittoriana fosse solo un paravento.
La trasposizione in romanzo di questo periodo? Per me il suggestivo romanzo di Antonia Byatt, "Il libro dei bambini"

E non fatevi fuorviare dal titolo....

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