Il ricco mercante Agnolo Doni sposa Maddalena Strozzi, (e pure lei bella ricca era!).
Come fare a mostrare la ricchezza della casata ? Si chiedono all'amico Michelangelo e al giovane astro nascente della pittura Raffaello tre opere : una Sacra Famiglia e due ritratti.
E grazie a messer Doni oggi godiamo di tre meraviglie!
- Intanto il Tondo Doni. Si stava formando una famiglia e avrebbe vissuto a esempio di quella sacra
La cornice è dello stesso Michelangelo e le mezzelune presenti alludono a quelle dello stemma Strozzi.
Perchè questa forma? nella tradizione fiorentina sul letto nuziale era uso inserire l'immagine sacra , propiziatoria per tanti bei figlioli (meglio maschi) . Le donne , che partorivano in casa, scodellavano il neonato in una bacinella di forma tonda , in cui poi il bebè sarebbe stato lavato . Era il "desco da parto"
Ed eccolo qui dunque riproposto nella forma.
Del resto qualche decennio prima anche Filippo Lippi aveva usato stessa forma per la sua Madonna col bambino e sullo sfondo, in una casa quattrocentesca, sant'Anna aveva partorito Maria
E così Luca Signorelli, fonte importantissima per Michelangelo, aveva dipinto nel 1503
un'altra Madonna con ignudi sul fondo.
Qui Michelangelo gioca anche con le pose scelte per le figure, allusive del cognome della casata. Come Agnolo Doni avrebbe donato il dipinto alla moglie , così Maddalena , avrebbe dato un erede alla casata. Il gesto di Maria che passa il bambino a Giuseppe, probabilmente allude a questo e gli attributi sessuali del bimbo ben in evidenza sono un augurio di figli maschi alla famiglia (nascerà nel 1508 una bimba, Margherita...).
La posa di Maria stessa, così contorta e involuta, a Z , aprirà la strada al Manierismo: In sostanza, senza questa opera, le torsioni di Pontormo, Andrea del Sarto o Rosso Fiorentino, non sono pensabili.
Pontormo, Deposizione di santa Felicita
Due parole sulla muscolatura: per Michelangelo la bellezza era quella virile. E così Maria viene raffigurata con i muscoli mascolini in tensione, resi ancora più evidenti da un chiaroscuro accentuato dalla tecnica- dura - della tempera. Michelangelo ragiona da sculture anche quando dipinge, e il panneggio così calcato e contrastato non conosce sfumature ma contrasti netti
Dal rosso al rosa si passa senza altri toni e così dal giallo all'arancione!
( e si veda come anche questo venne copiato da Pontormo , per esempio)
E gli ignudi in fondo? E san Giovannino?
Qui siamo nelle scelte iconografiche. Michelangelo ci fa capire come l'umanità prima della legge di Cristo sia senza conoscenza, nuda. Giovannino, colui che battezza, fa da tramite tra noi peccatori e Cristo senza peccato. il Paesaggio ? ininfluente, un di più che avrebbe distolto la nostra attenzione dalla sacra famiglia. E così è appena accennato (e così poi Michelangelo farà nella volta della Sistina...)
Mirabile!
Racconta Vasari che Agnolo Doni si lamentò del prezzo -70 scudi- richiesto da Michelangelo per quest'opera e che l'artista stesso, pessimo carattere, avesse raddoppiato la cifra. Al di là della storiella, messer Doni , qui ritratto da Raffaello nel 1508
insieme alla moglie , una leonardesca Maddalena Strozzi ( che copione , Raffaello!)
ci ha "donato" tre meraviglie! I fiorentini, brava gente!