L'epigrafe ricordava il nome e gli anni
Sarcofago di Giunio Basso,359 d.C., marmo, 141 x 243 cm,
Città del Vaticano, Musei Vaticani
L'opera fu fatta per Giunio Basso, praefectus urbis morto all'età di 42 anni nel 359 d.C. e figlio dell'omonimo console che fece erigere nel 331 d.C.una piccola basilica (romana,non cristiana) vicino al Circo Massimo e di cui ben poco, se non alcune decorazioni pavimentali, ci è rimasto.
Il figlio abbandonò il paganesimo per abbracciare la nuova religione cristiana ( nell'epigrafe è ricordato come neofita ) e volle raccontare la sua scelta in questo sarcofago.
Il sarcofago probabilmente è stato scolpito in una bottega romana che lavorava in quegli anni per una committenza "mista" , sia pagana che cristiana e le figure si staccano dal fondo in un elegante altorilievo che accentua il chiaroscuro. Rientra in una particolare tipologia dei sarcofagi della passione , visto che molte delle scene sono tratte dalla passione di Cristo e dei sue discepoli Pietro e Paolo.
Sulle due testate sono rappresentati nel registro inferiore putti che vendemmiano e in quello superiore amorini che mietono il grano, chiare allusioni all'eucarestia
Sarcofago di Giunio Basso,particolare del lato destro
Il fronte è spartito in due ordini di colonne libere che sorreggono nell'ordine superiore un architrave e in quello inferiore un sistema alternato di timpani e arcate a valva di conchiglia.
Dieci sono le scene con episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento e , partendo dalla prima in alto a destra si hanno
- Il sacrificio di Isacco
- L'arresto di san Pietro a Roma
- Cristo in trono tra i santi Pietro e Paolo
- Cattura di Cristo
- Giudizio di Pilato
E poi
- Giobbe sul letamaio
- Il peccato originale
- L'ingresso di Cristo a Gerusalemme
- Daniele tra i leoni
- Il martirio di san Paolo
Ad altre scene bibliche alludono la raffigurazione di agnelli poste tra i timpani e le arcate del registro inferiore.
Osserviamone alcune
Sarcofago di Giunio Basso, Cristo tra i santi Pietro e Paolo
La più importante è sicuramente quella posta al centro in alto
Le tre figure sono racchiuse in uno spazio delimitato da colonne il cui fusto è decorato con putti che si arrampicano su piante rampicanti . Al centro un giovane Cristo imberbe sta consegnando a Pietro e Paolo la Nuova Legge (traditio legis) .
Siede in trono, è in posizione gerarchica e sta schiacciando con un piede un vecchio che sorregge un manto ; questi è la rappresentazione di Coelum o Atlante e dunque il paganesimo è sovrastato e sconfitto dalla nuova religione del giovane a apollineo Cristo.
L'ordine della composizione, il morbido panneggio , gli sguardi dei santi che convergono verso Gesù sono segnale di un linguaggio aulico e classico, ma le espressioni vive e reali di Pietro e Paolo rimandano al ritratto romano.
Sarcofago di Giunio Basso , Entrata di Cristo a Gerusalemme
Sotto la scena appena vista, è rappresentato quasi di scorcio Cristo in sella a un asino . Un uomo si inchina al suo passaggio e stende un mantello sotto gli zoccoli , mentre un altro sembra arrampicarsi ad un albero per poter osservare la scena. Il dinamismo è accentuato dal chiaroscuro marcato.
Sarcofago di Giunio Basso , Giobbe nel letamaio
E quanto realismo è presente nella prima scena del registro inferiore !
Il povero Giobbe che tanto deve patire, qui è raffigurato sul letame , mentre la figura alla sua destra, probabilmente la moglie, si copre il naso col mantello per non dover sentire la puzza !
Sarcofago di Giunio Basso, San Paolo condotto al martirio
L'ultima scena in basso rappresenta la cattura di san Paolo e il prossimo martirio ; il santo china leggermente il capo e il carnefice si volta verso di lui , guardandolo con occhi di bragia.
Un programma iconografico così complesso con ogni probabilità non inserisce in maniera casuale gli episodi che hanno un parallelismo tra opposti .
Per esempio alla prima scena (il sacrificio di Isacco e quindi il giudizio di Dio ) corrisponde dalla parte opposta il giudizio di Pilato e alla cattura di Pietro corrisponde quella di Gesù .
Siamo in anni meravigliosi e ricchi per la ricerca di linguaggi visivi nuovi.
Dopo l'Editto di Costantino il Cristianesimo è una delle religioni dell'impero e i neofiti , che fino al giorno prima erano pagani (è proprio il caso di Giunio Basso padre e figlio) utilizzano un linguaggio vecchio che si carica di significati nuovi
Alle vecchie divinità pagane subentrano le nuove divinità.
Ma le fattezze, per un lungo periodo, saranno quelle antiche
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.