Firenze, 1523.
L'ennesima epidemia di peste costringe le persone ad una vita appartata.
L'ombroso Pontormo rifugia alla Certosa del Galluzzo e nell'ambiente raccolto della comunità certosina trova serenità e ispirazione.
Qui , aiutato dall'allievo Bronzino, dipinge nel chiostro cinque lunette con le scene della Passione di Cristo.
E se fino ad allora la sua pittura si era mossa sui binari di quella del suo maestro Andrea del Sarto, ora, al Galluzzo medita sulla lezione del gran tedesco Albrecht Durer.
Si veda per esempio l'affresco con la salita al Calvario , incentrato sull'episodio della Veronica che asciuga il volto di Gesù
Pontormo, Andata al Calvario, 1523 ,affresco strappato
cm 300 x 292, Firenze, Certosa del Galluzzo
e lo si paragoni all'incisione di Durer dalla Piccola passione
35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo
la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. )
Nel dipinto Pontormo inserisce i personaggi attorno ad un tavolo rotondo : Cristo è al centro, guarda verso di noi , benedice il pane. I due discepoli Cleopa e Simone ci volgono le spalle e sono colti uno mentre riempie il calice, l'altro pronto a spezzare il pane. Grazie ai colori cangianti ( come è cambiata la pittura dopo la volta della Sistina !) , alla scelta del tavolo rotondo che dà un senso di compiutezza e intimità e alle due figure di spalle, anche noi spettatori siamo invitati al desco. In primissimo piano , al centro, compare il cartiglio con la firma dell'artista . Fanno capolino un cane e due gatti , pronti a cogliere il cibo caduto a terra.
Qui la luce gioca un ruolo fondamentale. Dietro Cristo tutto è ombra ma basta la benedizione per rivelare la luce vera. E Cristo bagnato di luce , illumina tutta l'umanità , qui rappresentata dagli altri personaggi , i frati certosini. Le parole del vangelo di Giovanni "veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo " (1,9) , qui si fanno luce grazie alla magia della pittura.
Si veda il dettaglio del desco
Pontormo, particolare della Cena in Emmaus
Ombre, luce , trasparenza ... questa capacità di giocare con tenebre e luce era tipica dei dipinti fiamminghi che in quegli anni riportavano al nord Europa e dunque alla Riforma di Martin Lutero.
Ecco perchè Vasari - sempre fedele alla linea dettata dal potere- aborre queste scelte di Jacopo Carucci , che accusa - neanche poi tanto velatamente - di abbracciare l'eresia luterana.
La similitudine con Durer è lampante
Si osservi la xilografia tratta dalla Piccola Passione che Durer aveva pubblicato nel 1511 , quindi fresca di stampa e che sappiamo Pontormo aveva guardato.
Albrecht Durer , Cena in Emmaus , 1511, xilografia
cm 12,7 x 9,7 , Londra, British Museum
La costruzione scenica è la stessa e quella luce a stella che notiamo nella xilografia, in Pontormo si trasforma nell'aura divina . Si tenga presente che quell'occhio racchiuso nel triangolo e malamente dipinto, NON è opera di Pontormo ma un'aggiunta successiva . Analisi radiografiche hanno infatti mostrato che sotto l'occhio vi è un volto trifronte rappresentazione della Trinità , vietata dalla Controriforma.
Questo naturalismo che poi ritroveremo in tanti dipinti del nord Italia e che poi porterà alla rivoluzione caravaggesca e alle scene di genere dei Carracci , lo vediamo chiaramente nei volti di tutti i personaggi che fanno contorno a Gesù
Ecco Leonardo Buonafede, vecchio priore della Certosa, raffigurato dal pittore in piedi alla destra di Cristo
Pontormo, in Emmaus , particolare
E gli sguardi degli altri frati , tutti rivolti verso lo spettatore li ritroveremo in quelli drammatici e attoniti della Deposizione di santa Felicita
Pontormo, Deposizione, 1526-28, tempera su tavola.cm 313 x 192,
Chiesa di santa Felicita , Firenze
La via del Nord , e non più e non solo della "dolcezza e grazia" era tracciata.