Ludovica Bertini, ricca vedova del senese Turino di Matteo, operaio della Cattedrale( era carica importante nella Fabbrica ) commissiona a Sassetta una pala d'altare da collocare nella cappella di san Bonifacio nel Duomo di Siena
Eccola
Stefano di Giovanni (detto il Sassetta), Pala della Madonna della neve,
1432, tempera su tavola, cm.240 x 256, Firenze, Uffizi
E' una Madonna in maestà , come tante ce ne sono in quegli anni e in quei luoghi.
Ma la data e il tema ci dicono che qualcosa di nuovo sta accadendo in pittura.
Nell'enorme scomparto centrale di una pala con ancora cuspidi gotiche ma non più a forma di trittico bensì quadrata, sono raffigurati la Vergine e il bambino in trono tra angeli e i santi Pietro, Paolo, Giovanni Battista e Francesco.
Il trono posto in prospettiva è impreziosito da un tessuto decorato con il motivo a occhi di pavone .
La ricercatezza si vede anche nel pavimento ricoperto da un tappeto con motivi zoomorfi
Ma .... " il colore e la luce artificiosa dell'oro filtrato dalle tinte trasparenti di cui si sostanzia la pittura, e che rozzamente chiamiamo 'decorazione' o 'ornato', lo smalto del modellato che si purifica nella verità della luce senza smentire la sua attenzione all'astrazione della linea, sono alcune delle ragioni per le quali il dettato dell'incredibile testo nasce a tratti antico, come un capolavoro di Simone o Ambrogio , e finisce a tratti moderno come un Domenico Veneziano" (Carlo Volpe, 1982)
Il vecchio e il nuovo...
Tutte le figure occupano lo spazio senza seguire però le regole matematiche ma quella tridimensionalità trecentesca che si trovava in Giotto o Simone Martini
Un po' quello che negli stessi anni avevano provato Masolino e Masaccio nella Sant'Anna metterza
Masaccio e Masolino, Madonna col bambino e sant'Anna , 1423-25
tempera su tavola, cm. 175 x 103, Firenze, Uffizi
La ricchezza dell'oreficeria senese è presente nell'oro a profusione e nell'argento oggi scurito posto sul piatto a destra , sul trono. Il biancore della foglia d'argento rimandava alla neve del miracolo e persino l'angelo gode di questo evento miracoloso, visto che con le mani affusolate sta forgiando una palla di neve
Sassetta, Madonna della neve, insieme e particolari
E nella parte bassa del trono, ben in evidenza sono rappresentati gli stemmi delle famiglie committenti, come probabilmente la figura di san Francesco, leggermente in scorcio, fa riferimento a Ludovica Bertini che entrò nell'ordine francescano alla morte del marito.
Nella predella Sassetta dipinge il racconto della fondazione della basilica di santa Maria Maggiore a Roma , nata secondo leggenda dopo un sogno premonitore fatto da due ricchi patrizi romani e contemporaneamente da papa Liberio nella notte del 5 agosto 356.
Dopo un periodo di siccità nevicò in agosto sull ' Esquilino e la superficie occupata dalla candida neve indicò il tracciato e le dimensioni della chiesa .
Sassetta, predella con episodio della fondazione della Basilica
di santa Maria Maggiore
Un racconto romano ha la sua ragione d'essere a Siena, città che si considerava sorella di Roma in quanto fondata secondo la tradizione da Senio, figlio di Remo in fuga dallo zio Romolo.
E' proprio negli episodi della predella che si colgono meglio le novità pittoriche che Sassetta ha recepito dalla lezione di Masaccio . Niente più fondo oro ma un cielo dalle tante sfumature celesti e carico di bianche nubi , reso ancor più reale dallo stormo di rondini
Sassetta qui riesce ad essere molto più innovativo di Masolino che si era cimentato pochi anni prima sullo stesso tema.
Nel pannello centrale della Pala Colonna - posta sull'altare maggiore della chiesa romana -Masolino raffigura lo stesso episodio ma il cielo è oro e le nuvole cariche di neve sono un timido espediente per dare l'idea di spazio
Masolino , Fondazione di santa Maria Maggiore , 1428, tempera su
tavola, cm.144 x 76, Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli
La lezione prospettica di Masaccio è quel "qualcosa di nuovo" che persino un raffinato pittore come Sassetta non può ignorare
* Per un ricco repertorio di immagini e per la storia della Pala si rimanda a Sassetta’s Madonna della Neve: An Image of Patronage. Leiden: Primavera Press, 2003.
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