giovedì 26 gennaio 2017

La Cappella Sistina ai tempi di papa Sisto IV

Proviamo per un attimo a pensare , a immaginare quella Wunderkammer della Sistina senza lui, il Michelangelo
Insomma  da così
a così
Una bella differenza!
Eppure sono convinta che i grandi artisti che han qui lavorato dal 1481 (da Botticelli a Ghirlandaio , da Perugino a Cosimo Rosselli e Luca Signorelli) un po' di attenzione da parte dei nostri occhi abbagliati  dalla volta e dal Giudizio, la meriterebbero.
Oggi ci occupiamo di loro
Procediamo con ordine, però .
Nel settembre 1420 papa Martino V fece ritorno a Roma, dopo il periodo avignonese; la città mostrava segni dell'antica grande bellezza ma anche cicatrici profonde e decadenza. Si diede il compito di rinnovare la città.
Chi raccolse la sua sfida fu Francesco della Rovere, eletto papa col nome di Sisto IV nell'agosto del 1471.
Furono tanti gli interventi sul tessuto urbano, dalla "restituzione" al popolo romano della Lupa collocata in Campidoglio, alla creazione della Cappella Palatina ( oggi Sistina)
Il modello ? si pensa in grande! e dunque il Tempio di re Salomone immaginato dalle descrizioni bibliche.
E così i lavori di demolizione della trecentesca cappella di palazzo e di ricostruzione presero avvio nel 1477 sotto la direzione di Giovanni de' Dolci e nel 1481 si cominciò il sontuoso ciclo pittorico.
A cosa serviva la Cappella? A mostrare la Maiestas papalis , visto che qui si svolgevano riunioni di rappresentanza come il Collegio dei cardinali o l'accoglienza di diplomatici e persone di alto rango.

La semplice pianta longitudinale, monumentale rettangolo lungo oltre 40 metri ed alto 20 terminava con una volte a botte ribassata, decorata come un cielo stellato dal pittore umbro Piermatteo d'Amelia  nel 1481; oggi le stelle non ci sono più ma brillano radiose e maestose le Storie della Genesi di Michelangelo.
Furono chiamati dunque Perugino, Rosselli, Botticelli, Ghirlandaio e ognuno di loro decorò i tre registri al di sotto della volta.
Il registro inferiore  presentava finte tende scandite da paraste anch'esse dipinte, quello mediano gli episodi importanti di antico e nuovo testamento  (storie di Cristo e di Mosè) e nel registro superiore, tra le finestre erano collocati in finte nicchie dipinti che riproducevano papi importanti

L'accostamento tra episodi dell'Antico e del Nuovo testamento e i protagonisti della Chiesa delle origini era affermazione esplicita della legittimità dell'istituzione del papato ; il programma iconografico era stato ideato dai teologi di papa Sisto IV.
Forse il sovrintendente ai lavori pittorici era Pietro Perugino , che già aveva lavorato per il papa all'Assunta sulla parete dell'altare (oggi coperta dal Giudizio  michelangiolesco).
Ecco alcuni dipinti, uno per artista.


Domenico Ghirlandaio,Vocazione dei primi apostoli,1481, affresco, Sistina
(registro mediano)

C'è da dire una cosa; tutti questi pittori erano al soldo di Lorenzo il Magnifico che - mossa politica di riappacificazione al Papato- li presta proprio nel 1481 a Sisto IV. Li pagano i Medici, insomma.

E Firenze Ghirlandaio se la porta nel cuore.
La scena rappresenta il momento in cui Gesù chiama a raccolta Simon Pietro, Giacomo, Giovanni, Zebedeo.
Ma Ghirlandaio che nei luoghi sacri non c'è stato , costruisce la composizione in un paesaggio di fantasia che a destra riproduce alcuni edifici di Firenze (il "bel San Giovanni" e Palazzo Vecchio)
Le montagne e lo specchio d'acqua sono un chiaro rimando al paesaggio presente nel Tributo di Masaccio, vera palestra per i nuovi pittori.
E le persone, meticolosamente raffigurate, sono forse membri della ricca  comunità fiorentina presente a Roma.
Domenico Ghirlandaio, particolare

Sandro Botticelli, Punizione di Core e dei suoi figli,1481, affresco, Sistina
(registro mediano)
La continuità tra vecchio e nuovo Testamento era il parallelo tra le storie di Mosè - come qui- e di Cristo; qui la punizione dei sacerdoti ebrei che non riconoscevano a Mosè e Aronne l'autorità sul popolo eletto allude alla punizione di tutti coloro che si oppongono all'autorità dei pontefici.
E che si stia parlando della Roma cristiana lo attesta la riproduzione meticolosa dell'arco di Costantino in secondo piano
Sandro Botticelli, particolare
Lo stile nervoso e movimentato attesta un'armonia del pittore fiorentino già incrinata. 
Ma questa è altra storia
Poi Perugino
Pietro Perugino, Consegna delle chiavi, 1481-82, affresco, Sistina

Forse una delle immagini più importanti dell'intero ciclo , rappresenta con chiarezza la trasmissione di poteri , da Cristo al primo papa e dunque al papato tutto.
La pulizia dell'opera, nei colori nitidi, nella prospettiva studiatissima, nei personaggi armoniosamente inseriti nello spazio, contribuiscono a rendere ancor più chiaro il messaggio politico.
Perugino, particolare
Il tempio a pianta  centrale  preannuncia le scelte pittoriche di Perugino e Raffaello (si pensi agli Sposalizi della Vergine) e quelle architettoniche di Bramante.


Luca Signorelli ,Testamento e morte di Mosè,1482, affresco, Sistina
Qui Luca Signorelli  riesce con sapienza ad inserire nello stesso spazio diversi episodi ; l'angelo in alto al centro che compare all'anziano profeta, la discesa di Mosè, poi Mosè che parla al suo popolo eletto e mostra  una teca con le leggi e la manna (poetiche le figure delle donne che allattano i piccoli), a sinistra il passaggio di testimone da Mosè a Giosuè e poi in lontananza, in alto a sinistra, il commovente episodio del compianto sul corpo di Mosè.
Tutto in una scena, eppure tutto composto.
E i plastici nudi del pittore di Cortona saranno ispirazione per i più famosi Ignudi della volta di Michelangelo.

E poi Cosimo Rosselli
Cosimo Rosselli, Ultima cena,1482, afresco, Sistina
Stranissima ultima cena... Il tavolo a ferro di cavallo- mai visto fino ad ora- accentua l'incavo di questa finta esedra, che disegna un ambiente aperto che mostra a noi il prosieguo della storia (l'orazione nell'orto, la cattura di Cristo, la crocifissione)
Al di qua del tavolo, più vicino a noi peccatori, è raffigurato Giuda e ai suoi piedi un cane e un gatto che si azzuffano ; è chiaro che questo episodio non è casuale ma rappresenta la lotta tra il bene -il cane- e il male- il gatto.
 E poi , sul registro superiore i pittori han mostrato sapienza nel ritratto , rappresentando un'infilata di papi del passato per sancire il legame col presente

Sandro Botticelli, Papa Sisto II,affresco,1481,registro superiore della Sistina
Erudito ciclo pittorico, verrà ampliato e ripreso nel 1508 guarda caso da un altro papa dei Della Rovere, Giulio II che passerà alla storia per le opere di Michelangelo proprio qui e per quelle di Raffaello nei suoi appartamenti.
ma questa è altra storia.

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