Ernst Ludwig Kirchner, Cronaca dell'unione artistica Die Brucke, 1913
E così un manipolo di studenti di architettura di Dresda, nel giugno1905 si riuniscono per dare vita alla prima avanguardia storica del Novecento, Il Ponte.
- I loro nomi? Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Fritz Bleyl, Karl Schmidt Rottluff, a cui si aggiunse successivamente il poetico Emil Nolde.
- La loro arte? Violenta nei colori e nelle scelte pittoriche, arte contro la società e la cultura borghese, arte pronta a far cadere le vecchie barriere fra chi produce e chi fruisce l'arte: l'esperienza avrebbe dovuto essere comune e totalizzante!
- I loro modelli? Certo Van Gogh, certo Munch, ma certo anche i duri e realisti fiamminghi. Passando per l'amato Rembrandt...
- Il loro scopo? semplicemente"cambiare il mondo"....
Il gruppo è aperto, le esperienze pittoriche da condividere, i tratti comuni sono la predilezione di colori acidi e violenti, come si può notare nel Ritratto di Rosa Schapire di Schmidt Rottluff del 1911, oggi a Berlino, Brucke -Museum
o in Marcella di Kirchner, del 1910, nello stesso museo
in cui il colore dominante, un verde acido, stempera la dolcezza delle linee curve del gatto bianco acciambellato e della schiena della triste ragazza pensosa. La voluta instabilità è sapientemente ottenuta dalla prospettiva innaturale del pavimento in fondo al quale, ad accentuare l'idea di squallore, il pittore posiziona quattro bottiglie.
- Altro tema è quello della città, odiata e amata, tentacolare e incline alla solitudine, affollata e distorta.
Come in Nollendorfplatz, opera di Kirchner del 1912 Berlino Stiftung Stadtmuseum, opera tutta giocata su due colori, blu e giallo la cui mescolanza dà il verde e sulle diagonali create dagli autobus
o ancora in Potsdammerplatz del 1914, Berlino Neue Nationalgalerie in cui l'eleganza delle due magre donne è "esposta" grazie all'isola circolare su cui loro sono posizionate.
E il motivo elegante e compiuto del cerchio è ripetuto nella veletta della donna di profilo, nel palazzo dietro di lei, nell'orologio sui portici
Caso diverso è quello di Emil Hansen, che scelse come pseudonimo il nome della sua città natale, Nolde appunto.
L'amore per Gauguin, Van Gogh, Munch è per Nolde un mix di misticismo e visioni. La protagonista assoluta è la Natura in cui la presenza dell'uomo è assente
Emil Nolde, Sole tropicale,1914, Seebull, Fondazione Ada e Emil Nolde
E qui è il colore, non il disegno, a creare la forma.
Ormai è il 1914, scoppia la guerra, molti di loro partiranno per il fronte.
L'esperienza del Ponte è terminata, ma la violenza espressiva sarà raccolta dalla seconda generazione dei tedeschi.
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