La Sagrada Familia impegnò Gaudì tutta la vita.
I lavori iniziarono nel 1880 per opera dell'architetto Francisco de Villar, architetto neogotico presso cui Gaudì aveva iniziato il suo apprendistato.
Nato come tempio espiatorio dopo i disordini politici degli anni Sessanta dell'Ottocento e dopo carestie e epidemie, sin dall'inizio fu finanziata attraverso le elemosina dei catalani.
Nel 1883 subentrò in cantiere Gaudì e per 43 anni questo fu il suo pensiero dominante.
Sin da subito Gaudì cambiò il progetto di de Villar (che aveva a quella data costruito solo parte della cripta) e da chiesa a tre divenne a cinque navate, con ampio transetto a tre e abside polilobata.
Insomma una vera e propria cattedrale gotica, pronta ad innalzarsi, come le preghiere, a Dio.
Sin da subito Gaudì sapeva benissimo che mai l'avrebbe vista terminata; anzi aveva previsto 200 anni di cantiere: Fissò dunque in un modello il simbolismo religioso che doveva ispirare l'opera, lasciando in pratica liberi i futuri architetti di realizzarla secondo la tecnica costruttiva che avrebbero ritenuto più opportuna.
La pianta di questa immensa cattedrale di sabbia prevede l'entrata a sud (di conseguenza l'altare a nord) , scenograficamente illuminata dall'unica luce possibile, quella del sole, emanazione della luce divina.
A est, in corrispondenza del transetto, vi è la facciata della Natività, l'unica che alla morte dell'architetto fosse compiuta. La rigogliosa decorazione scultorea, curata nei minimi dettagli , prevede un complesso programma iconografico che sfocia nei quattro portali ( il portale della navata centrale del transetto è doppio) dedicati a Carità, Speranza, Fede e all'albero della vita. In questi le sculture narrano la storia di Cristo fatto uomo e le fonti raccontano che i modelli per le sculture fossero ottenuti attraverso calchi di semplici cittadini di Barcellona per far sì che non un elemento fosse uguale all'altro.
Del resto in natura non esistono forme identiche.
Sagrada Familia, portale della Carità
A ovest l'altra facciata del transetto era dedicata alla Passione di Cristo e fu terminata negli anni Trenta del Novecento, in forme più spigolose e geometriche, legate al cubismo imperante. L'art Nouveau non era più moda.
La facciata vera e propria, ancora in costruzione , è dedicata alla Gloria.
Tutte e tre hanno come coronamento, come preghiere tese verso il cielo, quattro torri, dedicate ai dodici apostoli.
Nel punto di congiunzione tra transetto e corpo longitudinale l'architetto di Reus aveva previsto l'innalzamento di altre quattro torri simbolo degli evangelisti.
Al centro, altissima , deve ergersi quella dedicata a Cristo e dietro di essa, sopra l'altare, quella più bassa per la Vergine Maria.
Questi enormi termitai hanno all'interno base quadrata, per poi assottigliarsi e smussarsi in pareti circolari, tutte di spessore diverso, tutte di grandezza diversa; le campane che qui in cima dovrebbero alloggiare, e che sarebbero mosse solo dal vento,avrebbero suoni differenti...
Chiaro che i modelli per questo edificio siano le cattedrali gotiche, però Gaudì opera scelte moderne; invece di utilizzare gli archi rampanti - che lui considerava stampelle e quindi antiestetiche , prevedeva che le colonne si "piegassero" con un'inclinazione pari alla risultante delle forze dinamiche ( come aveva già fatto nella cripta della colonia Guell)
Cripta della colonia Guell
E poi tanti simboli, tenti numeri, tanta fede. La chiesa non si costruisce dall'altare alla facciata in senso orizzontale, ma dal basso verso l'alto quasi a simboleggiare il processo di purificazione dell'uomo e il desiderio di avvicinamento alla perfezione divina.
E poi colore ottenuto grazie alle ceramiche invetriate, tipiche della tradizione figurativa spagnola o grazie ai materiali dipinti , lì a simulare le forme della natura mediterranea di Barcellona. Il verde è quello delle alghe, l'azzurro quello dell'acqua.
A lungo ritenuto un visionario, solo da qualche decennio la sua opera è stata studiata e oggi la Sagrada è il monumento di Spagna più visitato.
E basta vedere la BCE Place Galleria di Toronto dell'archistar Santiago Calatrava per vedere come il seme gettato dal monaco Gaudì abbia gigliato.
Santiago Calatrava, BCE Place, Toronto
Ma qui andiamo oltre...
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