sabato 25 aprile 2015

L' Ermitage di san Pietroburgo ,ovvero il Buen Retiro, Quello che dentro piace a me

Scegliere tra i 60.000 pezzi esposti (dei 2.938.638 posseduti) è da folli.
Ma per dirla alla Nick Hornby, è bello fare delle classifiche.
Intanto un dato di fatto; l'idea del museo balenò a Caterina di Russia- su consiglio però di Diderot- che a metà Settecento decise di accumulare opere d'arte , visto che lei stessa amava dire :"Sono solo una golosa, non una conoscitrice"
La Zarina aveva persino stilato un elenco di norme per accedere alla Collezione: si entrava senza spada e senza cappello, si lasciavano fuori rango e  presunzione, si doveva parlare a bassa voce ed era vietatissimo sbadigliare!
Nel corso dei secoli , L'Ermitage si è arricchito di capolavori e nel Novecento, grazie all'acume di due collezionisti  , Sergei Scukin e Ivan Morozov, il Museo di san Pietroburgo contiene alcune tra le opere più celebri delle Avangiardie.
Questi due collezionisti furono persone  di elevata cultura, strettamente legate ai circoli artistici parigini. Scukin e Morozov avevano rapporti  con le case  di mercanti d'arte quali Durand -Ruel, Bernheim- Jeune e soprattutto Vollard e Kahnweiler.

Ma un elenco lo devo fare.
Allora, ho poco tempo: cartina in mano, decido di dare rapida occhiata ai fiamminghi e agli italiani del Quattrocento (Campin, van der Weiden, Lippi, Leonardo)
Robert Campin, Madonna col bambino, olio su tavola, 1430 ca.

Robert Campin, Trinità, olio su tavola, 1430 ca.
In questo dittico , i due misteri dell'incarnazione e della redenzione sono dipinti in modo , il primo dolce e quotidiano , il secondo duro e tragico.
Ogni oggetto, dal fuoco nel camino alle piccole statuine -un pellicano e una leonessa- sul freddo trono hanno un loro perché.

Via veloce le sale del Cinquecento italiano (Giorgione, Raffaello, Lotto, Andrea del Sarto, Correggio, Tiziano, Veronese e Tintoretto ce li guardiamo in Italia)

Via veloce il Seicento :Caravaggio bellino ma ce ne sono di meglio,Velazquez ce lo si guarda al Prado, Rembrandt...
Rembrandt, Il ritorno del figliol prodigo, olio su tela, 1668-69
E' una delle ultime opere dell'artista che forse qui, rivive la sua esperienza. Anche lui, come il giovane, aveva accumulato ricchezze poi svanite , per ritrovarsi alla fine della vita , solo e colpito da dolorose perdite.
Il vecchio padre cieco che abbraccia il giovane dalle vesti lacere e dai piedi  escoriati, è come se vedesse la calda luce del perdono; chi è in ombra forse disapprova questa scelta.

Il Settecento lo si fa d'un soffio.
 Canova? 
Come non fermarsi davanti alle Tre grazie , magari con il ricordo delle Grazie di Foscolo...
Antonio Canova, Le tre grazie,marmo, 1813
Lo splendore , la gioia e la prosperità incarnati da Aglaia, Eufrosine e Talia, ricordano un'età dell'oro che , a quella data, tanto d'oro non era..

E ancora Friedrich
Caspar David Friedrich, Sulla vela, olio su tela, 1819
Caspar David Friedrich, Tramonto con due uomini, olio su tela, 1835
Caspar David  Friedrich, Le due sorelle, 1818-19
Tutto struggente, soprattutto l'ultima qui sopra; le due donne creano un legame affettivo con le due torri della chiesa e le due figure dolenti ai piedi della croce leggermente a destra.
La pallida luna è esattamente al centro della composizione..

La seconda puntata dell'Ermitage è per il Novecento!

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