Sandro Botticelli, Pala di san Barnaba, 1488
tempera su tavola, cm 268 x 288
Firenze , Galleria degli Uffizi
Quale il nesso tra un santo del primo secolo - Barnaba - e la battaglia di Campaldino del 1289 ?
Presto detto : la data
Barnaba è festeggiato l'11 giugno e proprio in quella data nel 1289 i Guelfi fiorentini sconfissero i Ghibellini di Arezzo e gettarono solide radici per la supremazia su tutta la Toscana.
E proprio in via Guelfa a Firenze la Repubblica fiorentina decise di edificare nel 1309 una chiesa- san Barnaba appunto - che ricordasse la battaglia
Chiesa di san Barnaba, Firenze
Per questa chiesa agostiniana , che era spoglia e ampia, nel 1487 Botticelli fu incaricato dall'Arte dei Medici e degli Speziali di dipingere questa splendida tavola , collocata sull'altare maggiore e oggi conservata agli Uffizi.
A questa data Botticelli aveva già dipinto le sue più celebri allegorie medicee e tante aggraziate Madonne (ognuno si scelga la preferita)
Guardiamo un po' più da vicino questa sacra conversazione
Al centro la Vergine e il bambino sono posizionati su un classico trono marmoreo ( Botticelli era da poco tornato da Roma , chiamato da Papa Sisto IV per la decorazione della Sistina )
A differenza di altre Madonne botticelliane che abbassano lo sguardo verso il bimbo, questa guarda dritto verso il fedele
Botticelli, particolare della Pala di san Barnaba
Fanno corona alla Vergine Maria alla sua destra santa Caterina d'Alessandria , sant'Agostino e san Barnaba; a sinistra san Giovanni Battista, sant'Ignazio e infine un aitante san Michele.
Inoltre quattro angeli volano all'altezza di Maria : due aprono un ricchissimo tendaggio, altri due
offrono al bambino gli strumenti del martirio, la corona di spine e i chiodi della croce
Botticelli, Pala di san Barnaba, particolare
Ognuno dei santi è riconoscibile per gli attributi .
Santa Caterina ha un'aureola particolare ,che rimanda alla ruota chiodata del suo martirio , sant'Agostino, dottore della Chiesa ha ricche vesti vescovili e redige le Confessioni , san Barnaba -che è tra i primi a seguire Gesù tanto che viene chiamato apostolo - tiene nelle mani il Vangelo e un ramoscello d'olivo , simbolo di martirio e di pace
Botticelli, di san Barnaba , particolare
Gli altri tre santi completano la composizione
Intanto san Giovanni Battista è la figura posizionata più avanti rispetto a tutto gli altri. E' , non dimentichiamolo , il santo patrono di Firenze.
Dietro di lui si trova un meditabondo sant'Ignazio vescovo di Antiochia agli inizi del II secolo ; ultimo ecco un giovane san Michele, capo degli strateghi celesti , con in mano un globo e la lancia.
Botticelli , Pala di san Barnaba, particolare
E poi in basso vi è la predella oggi mancante di tre pannelli
Queste le scene a noi rimaste
La visione di sant'Agostino del fanciullo, episodio sull'impossibilità di scandagliare il mistero trinitario
Botticelli, particolare della predella della Pala di san Barnaba
cm. 20 x 38
Poi un Cristo in pietà , dalla tipica iconografia fiamminga
Botticelli, particolare della predella della Pala di san Barnaba
cm. 21 x 41
E ancora Salomè con la testa del Battista , raffigurata in un paesaggio collinare spezzato da un muro a mattoni merlato
Botticelli, particolare della predella della Pala di san Barnaba
cm. 21 x 41
L'ultima rappresenta l'estrazione del cuore di sant'Ignazio, martirizzato sotto Traiano e per questo portato da Antiochia a Roma dove morì sbranato dai leoni nel 107
Botticelli, particolare della predella della Pala di san Barnaba
cm. 21 x 41
Gli altri pannelli , che a logica dovevano rappresentare episodi della vita di Caterina, Barnaba e Michele , probabilmente andarono perduti nell'ammodernamento barocco che la pala subì nel Settecento ; solo dal 1919 l'opera trovò posto agli Uffizi
Torniamo solo un attimo allo sguardo di Maria
E' uno sguardo intenso e bellissimo , che deve tanto all'immagine che Dante ci dà di Maria.
Sul gradino del trono sono riportate le famose parole che san Bernardo rivolge alla Madonna
"Vergine madre, figlia di tuo figlio"
(Paradiso XXXIII, 1)
ma poi alla fine della preghiera (Par. XXXIII , 40-43) Dante descrive lo sguardo
"li occhi da Dio diletti e venerati,
fissi nell'orator, ne dimostraro
quanto i devoti prieghi le son grati"
Botticelli del resto conosceva l'opera di Dante molto bene , viste le illustrazioni per la Commedia che a lui erano state commissionate da Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici , dunque ben sapeva che alla battaglia di Campaldino Dante aveva partecipato.
I versi sopra riportati spiegano come la Vergine tenga gli occhi fissi su chi la invoca e evocano l'altrettanto famosa preghiera con cui si conclude il Canzoniere di Petrarca
Vergine, que' belli occhi
che vide tristi la spietata stampa
ne' dolci membri del tuo caro figlio
volgi al mio dubio stato
che sconsigliato a te ven per consiglio
( Canzoniere CCCLXVI, 22,26)
E non si dica che Botticelli fosse solo il pittore della bellezza ....