Estate 1849
Gustave Courbet trentenne trascorre i mesi estivi nella sua Ornans e qui, nell'atelier -granaio della casa ereditata dal nonno materno Oudot dipinge questa enorme tela
Gustave Courbet, Un seppellimento a Ornans, 1849-50, olio su tela
cm 315 x 668, Parigi , Museo d'Orsay
Il titolo esatto in realtà è : Quadro di figure umane, storiche di un seppellimento a Ornans e sin da subito, dalle dimensioni monumentali, al soggetto scelto , si capisce che l'obiettivo di Courbet è quello di spezzare il muro della pittura romantica e rubare la scena al genio della pittura francese, Delacroix.
Quando fu esposta al Salon del 1851, l'opera fu travolta dalle critiche e fu bollata come esempio di laidezza e trivialità.
Era nel conto, Courbet lo sa; del resto aveva scelto un enorme formato che di solito era utilizzato per i dipinti di storia ( anche se Géricault con la sua Zattera aveva mostrato che anche i reietti potevano aver dignità artistica) e si era rifatto a quei ritratti collettivi olandesi delle guardie civili del Seicento come le opere di Rembrandt o Hals
Frans Hals, Banchetto degli ufficiali della milizia civica di san Giorgio a Harlem,
1616, olio su tela, cm175 x324, Harlem, Frans Hals Museum
Courbet lavora alacremente e mette in posa più di cinquanta personaggi in carne ed ossa .
Mentre lavora , rende partecipe l'amico scrittore Champfleury e gli dice :" Hanno già posato il sindaco, che pesa un quintale, il curato, il commissario, il crucifero, il notaio, l'assessore Marlet, i miei amici, mio padre, i chierichetti, il becchino, due vecchi della Rivoluzione del 1793 con gli abiti dell'epoca, un cane, il morto e i suoi portatori (uno di essi ha il naso come una ciliegia ma grosso in proporzione e lungo cinque pollici) le mie sorelle, altre donne ecc. Credevo poi di fare a meno di quei cantori della parrocchia, ma non c'è stato verso; sono venuti ad avvisarmi che si erano offesi perché soltanto loro in tutta la parrocchia non erano stati ritratti. Si lamentavano forte, dicevano che non mi avevano fatto alcun male e che non meritavano un simile affronto".
Ed ecco che la rappresentazione di un funerale si è trasformata nel manifesto della pittura realista ; la critica non si scaglia in giudizi negativi di natura estetica ma , assecondando i pregiudizi della borghesia di Parigi nei riguardi del proletariato, spara a zero sulla pittura di Courbet che nello stesso anno al Salon aveva esposto Gli spaccapietre.
Ci sono proletari nel dipinto? Neanche uno , ma evidentemente questi ricchi borghesi della Franca Contea, non belli, ritratti con grande realismo con tinte cupe e con colori funzionali al triste momento (neri sontuosi degni dell'arte spagnola, rialzati ancor di più dalle improvvise zone bianche, verdi scuri e grigi smorzati) mostravano ai pari ruolo parigini la vera origine della loro estrazione sociale.
L'opera ha un taglio orizzontale e le figure si addensano in primo piano , in uno spazio contratto : e proprio al centro , in basso, campeggia la fossa ancora vuota e dalle zolle sollevate della scura terra si vedono nettamente un teschio e delle ossa.
E se in un primo momento- come attesta un disegno conservato a Besançon- il corteo si snodava in altra direzione - a sinistra la bara e a seguire tutte le persone - nel definitivo Courbet decide di dividere i tre gruppi : a sinistra il clero e solitaria la croce di Cristo, al centro gli uomini- i notabili del paese-, a destra le donne. Del resto in chiesa uomini e donne sedevano separati
Gustave Courbet, primo progetto per Sepoltura a Ornans,
disegno a carboncino, Besançon , Museo delle Belle Arti
Ognuno recita un ruolo: dal curato a sinistra, paludato nel suo "abito di scena" e intento a leggere dal breviario
Gustave Courbet, particolare del Funerale a Ornans
al becchino al centro, in ginocchio, alla nostra altezza di spettatori, pronto ad assolvere il suo compito
Gustave Courbet, particolare del Funerale a Ornans
fino alle donne in lacrime , che come in ogni funerale che si rispetti, devono mostrare commozione. Tra loro si riconoscono le sorelle del pittore e ricordiamo che Juliette donò nel 1877 l'opera al Louvre.
Gustave Courbet, particolare del Funerale a Ornans
E la famiglia è la famiglia. Il primo personaggio maschile che guarda severo verso di noi, a sinistra è il nonno Oudot, morto l'anno prima che lascia in eredità al nipote casa e proprietà. E Gustave, riconoscente, lo ritrae in disparte, quasi a voler rendere chiaro il distacco tra chi non c'è e chi è rimasto
Gustave Courbet, particolare del Funerale a Ornans
Nel bene e nel male Courbet aveva tracciato un solco ; grazie a quest'opera la pittura realista si impone a metà Ottocento , tanto che qualche anno dopo il conte di Nieuwerkerke , sovrintendente all'Accademia di Belle arti di Parigi( lo stesso personaggio che con sdegno accoglierà L'Atelier di Courbet, presentato all'Esposizione Universale del 1855) farà acquistare dallo Stato La benedizione del grano nell'Artois di Jules Bréton, esposto in pompa magna al Salon del 1857.
Jules Breton, La benedizione del grano nell'Artois, 1857,
olio su tela cm 128 x 320, deposito al Museo d'Orsay, Parigi
L'artista decide di dipingere la processione che si svolge nei tre giorni precedenti l'Ascensione nel sul paese natale ed in Bréton è evidente il modello dell'opera di Courbet ma il risultato è una visione stucchevole, agreste e rassicurante del mondo contadino: i colori sono caldi , la linea dell'orizzonte che taglia a metà il dipinto dà equilibrio all'opera, le figure sono di piccolo formato. Stesso discorso vale per L'erezione del Calvario
Jules Bréton , L'erezione del Calvario,1858, olio su tela,
cm135 x250, Lille Museo di Belle Arti
Opere come queste le cataloghiamo come pittura di genere.
Le grandi tele di Courbet sono pittura di storia.
E dopo di lui quindi verranno Manet e Monet.