giovedì 30 luglio 2020

Filippino Lippi e la Pala Nerli a Santo Spirito a Firenze



Come fai a mostrare alla tua comunità di essere ricco, importante e praticamente intoccabile? 
Acquisendo spazi - cappelle- all'interno delle chiese della tua città 
A volte, come per i Medici, ti fai costruire un'intera chiesa come è il caso della Basilica di san Lorenzo  a Firenze  (e l'architetto non è proprio uno sconosciuto ...)
 Nel Quattrocento si faceva così

Ma qui si parla di un'altra magnifica chiesa , sempre di Filippo Brunelleschi : Santo Spirito 

Filippo Brunelleschi , Basilica di santo Spirito , Firenze

Fu iniziata nel 1444 e Filippo Brunelleschi non ne vide la fine; i lavori procedettero a rilento e nel 1472 un violento incendio distrusse buona parte dell'opera eseguita.
I frati agostiniani per accelerare i lavori diedero la possibilità di ripristinare le antiche cappelle proprietà di alcune ricche famiglie fiorentine e chi ne avesse fatto richiesta per la prima volta, avrebbe avuto la possibilità di uno spazio nelle nuova chiesa.

Un cantiere che vede la presenza di Botticelli, Neri di Bicci, Cosimo Rosselli, un giovanissimo Michelangelo, Raffaellino del Garbo, Francesco Botticini , Rosso Fiorentino. 
E Filippino Lippi 
Filippino Lippi, Pala Nerli, 1493- 96, olio su tavola, Firenze, 
Basilica di Santo Spirito, transetto destro


Ecco che entra nella nostra storia la famiglia  Nerli , ricchissima e di antico lignaggio
 Possedeva una cappella in santa Croce, dedicata a santa Caterina d'Alessandria , una in san Francesco, fuori porta san Miniato ed un'altra edificata nel 1465 a santa Felicita..
Poker con questa di santo Spirito! 
E Filippino Lippi a fine Quattrocento pittore richiestissimo ,  celebra  mirabilmente Jacopo (detto Tanai) Nerli e la moglie Giovanna Capponi .
Vediamo l'opera nel dettaglio

All'interno di una cornice che simula un tabernacolo si svolge una sacra conversazione
La Madonna è posizionata al centro, seduta su un trono marmoreo decorato con arieti. 
Tiene in braccio il piccolo Gesù che afferra con la manina destra l'esile croce sorretta da san Giovannino . 
Gli sguardi , quasi sorridenti dei due bimbi si cercano
Filippino Lippi, Pala Nerli, particolare

Alla sinistra della Vergine san Martino di Tours in piedi presenta con gesto eloquente Tanai Nerli inginocchiato. 
Alla destra invece santa Caterina d'Alessandria intercede per Giovanna Capponi, anche lei in atto di preghiera.
Le figure occupano uno spazio porticato che mostra a volo d'uccello una via cittadina popolata da figurine  ed un palazzo sulla destra.
Le arcate del portico sono ingentilite da motivi a grottesche e da tre angioletti : quello posto in asse con Maria tiene tra le mani una colomba, riferimento allo Spirito santo , gli altri due sorreggono lo stemma della casata Nerli , uno scudo addogato con sei bande verticali (bianche e rosse) attraversate al centro da una banda dorata 
Tre angeli uguale la Trinità

In che occasione fu dipinta quest'opera? Cosa avrebbe dovuto celebrare Filippino e ricordare ancora a noi le gesta  della casata?
Si è detto che Jacopo Nerli nato in Francia  (1427 - 1498) era ricco mercante della potentissima Arte della Lana . Sposò nel 1445 Giovanna Capponi (1429- 1508) da cui ebbe ben quindici figli.
 L'episodio forse più eclatante della sua vita fu l'ambasceria del 1494 per conto del governo fiorentino per trattare la pace con Carlo VIII di Francia, in procinto di invadere l'Italia 
Rientrò a Firenze l'11 novembre dello stesso anno , giorno dedicato a san Martino di Tours , mentre l'accordo col re di Francia fu firmato dalla Repubblica  fiorentina il 25 novembre , giorno dedicato a santa Caterina d'Alessandria.
E proprio tra la Madonna e la santa si apre con una veduta a cannocchiale, memore della lezione fiamminga a Firenze di Hugo van der Goes un paesaggio urbano sicuramente non casuale 

 Filippino Lippi, pala Nerli, particolare
Il palazzo che si vede, vivo e animato da figure che si affacciano alla finestra , probabilmente è proprio la dimora della famiglia, in Borgo san Jacopo e al portone si svolge una scena toccante e realistica : un padre che abbraccia la piccola figlia che reclina all'indietro la testolina per prendersi tutte le coccole , mentre la madre assiste all'incontro.
L'uomo che indossa una veste color porpora - segno, insieme alle vesti nere di ricchezza- è accompagnato da un servitore in armatura e da un cavallo dalle ricche bardature d'oro.
La presenza dei due santi , san Martino e la bellissima santa Caterina dalle ardite vesti azzurre e arancioni, preludio dei colori forti della Maniera attesta il legame con la famiglia , devota a questi due santi (si ricordi che Jacopo Nerli era nato in Francia) 
E così  le date dell'ambasceria ribadiscono e giustificano la presenza  dei due santi  all'interno dell'opera che è creata per esaltare l'impresa politica di Jacopo che qui forse è raffigurato al rientro in città 


Filippino Lippi, Pala Nerli, particolare

Come nell'arte fiamminga, possiamo perderci nei dettagli di vita reale: due cani che si azzuffano , una donna che fila , una porta di città e il via vai operoso dei fiorentini...


 Filippino Lippi, Pala Nerli , particolare

Hugo van der Goes, Trittico Portinari, 1478, olio su tavola, cm. 253 x 608 .Firenze Uffizi

del resto l'opera di van der Goes per la famiglia fiorentina Portinari giunse dal Belgio a Firenze nel 1483 e fu visibile a tutti nella chiesa di sant'Egidio : il realismo che già la pittura fiorentina aveva conosciuto nel dramma esibito di Masaccio e Donatello, qui si colorava di caldi colori.

Il primo a menzionare l'opera fu Vasari , nella Vita dedicata a Filippino : l'opera era a Santo Spirito e lì è rimasta  .
 La datazione 1493- 96 è da mettere in relazione sì ai fatti della vita di Jacopo Nerli ma stilisticamente è da collegare alla meditazione sull'Antico che Lippi fece dopo il lungo soggiorno romano (dal 1488 al 1493).
Filippino Lippi fu il primo a dipingere motivi a grottesche che aveva visto durante gli scavi della Domus Aurea : nella Pala Nerli li ripropone nei sottili pilastri che sorreggono le arcate

Il volto malinconico e idealizzato della Madonna è da mettere in relazione con altre due opere del Lippi 

 
Filippino Lippi, i santi Benedetto e Apollonia, 1483, tempera e olio su tavola
cm. 157 x 60, Pasadena, Norton Simon Museum
Una è quella mostrata sopra che raffigura sant'Apollonia triste e raccolta dignitosamente nel dolore
L'altra è la Madonna Strozzi del Met

Filippino Lippi, Madonna con bambino, 1484,tempera, olio e oro su legno, cm 81,3 x 60
Metropolitan Museum, New York

In questa piccola tavola, sicuramente dal carattere privato e di proprietà della famiglia Strozzi (come attesta lo stemma Strozzi con le tre lune) non solo il volto triste e il nodo che chiude la veste rossa saranno ripresi da Lippi nella Pala Nerli, ma anche la scena di vita quotidiana ( una porta di città, un ponte, dei servitori ) attestano la gioia  per il dettaglio che Filippino Lippi - il figlio dell'amore tra il frate Filippo e la monaca Lucrezia Buti  - aveva imparato dal babbo, da Sandro Botticelli e dai fiamminghi......
 

Filippino Lippi, Autoritratto, particolare dell'affresco  La disputa di Simon Mago, 1483-84
dalla Cappella Brancacci, Firenze, Chiesa del Carmine
Bello era bello, altezzoso pure..
Ma questa  è altra storia