Nel ritrarre una persona noi la uccidiamo un poco
ad ogni sguardo e quando l'abbiamo uccisa del tutto
essa comincia a vivere
Ma la solitudine dell'uomo nel ritratto è più grande
della solitudine dell'uomo sulla terra
Ivo Andric
Francisco Goya, La famiglia dell'infante don Luis, 1783-84
olio su tela, cm 248 x 328, Fondazione Magnani Rocca,
Mamiano di Traversetolo
Il colpo di fortuna arriva per Goya nel 1783
Insomma, per ben due volte Francisco Goya aveva tentato di entrare all'accademia di Belle arti di Madrid (nel 1763 e nel 1766) ma fu bocciato tant'è che nel 1770 - all'età di 24 anni - decise di compiere a proprie spese il viaggio di formazione in Italia.
Rimase qui più di un anno e le città del cuore furono Roma, Napoli, Parma.
Finalmente , dopo diversi lavori anche importanti in terra spagnola, arrivò la giusta spinta.
Francisco Goya, Il Conte di Floridablanca, olio su tela, cm 262 x 166
Madrid, Collezione del Banco di Spagna
Nel 1783 fu chiamato a dipingere il ritratto del conte di Floridablanca, segretario di Stato spagnolo .
La tela , che presenta ancora caratteristiche leziose e rococò, mostra già tutta quella curiosità del pittore che si ritroverà in opere successive
Come La famiglia dell'infante don Luis
Proprio grazie al conte di Floridablanca, Goya è introdotto alla corte di don Luis di Borbone , fratello del re Carlo III e personaggio "scomodo" per la famiglia reale
Bambino, all'età di 8 anni (!!!) fu nominato arcivescovo di Toledo e nel 1739, quando di anni ne aveva ben 12, si ritrovò arcivescovo di Siviglia
Ma la vera passione di Luis erano le donne ; rinunciò alle cariche ecclesiastiche (scandalo a corte!), a cinquant'anni sposò una donna non di nobili origini (doppio scandalo!) ,tanto bella quanto giovane, Maria Teresa de Vallabriga e per lei rinunciò a tutto, anche alla vita di corte.
Il buen retiro dell'infante è ad Arenas de san Pedro e proprio qui Goya giunse a fine 1783 per ritrarre la corte di Luis
Il risultato è uno strepitoso gruppo di famiglia e nella tela trovano spazio ben 14 personaggi, un numero superiore a quelli presenti in Las meninas di Velazquez
Diego Velazquez ,Las meninas, olio su tela, cm 318 x 276
Madrid, Prado
Chi sono questi personaggi che come spettri, sul far della sera, guardano verso di noi ?
Perché come su un palcoscenico , sono tutti "irrigiditi come sull'ultima battuta, prima che cali il sipario" , come disse Eugenio Riccomini, grande storico dell'arte (e non solo) ?
Sveliamo un pezzetto delle loro storie
Partiamo da sinistra
Di spalle, intento a dipingere, c'è il pittore e subito dietro le due cameriere , in un fermo immagine che accentua ancor più gli sguardi liquidi .
Davanti a loro due figli della coppia : vestito di azzurro don Luis Maria (1777-1823) e a fianco la piccola Maria Teresa (1780 - 1828) che avrà una vita malinconica e movimentata in quanto sposerà il primo ministro Godoy.
Francisco Goya, La famiglia dell'infante don Luis , particolare
A destra Goya ritrae l'ennesima bambinaia che tiene in braccio l'ultima nata, la piccola Maria Josefa (1783 - 1847) e poi un gruppo di uomini che a vario titolo rivestono ruoli istituzionali presso la piccola corte di Luis
Per un attimo tralasciamo l'uomo con la benda in testa e invece soffermiamoci sul magro signore ritratto di profilo.
E' Luigi Boccherini che dal 1770 fino al 1785 fu alla corte dell'infante
Francisco Goya, La famiglia dell'infante don Luis , particolare con
il ritratto di Luigi Boccherini
Molte delle sue composizioni da camera- dai sestetti per flauto, violini, viole e violoncelli a trii per archi, furono scritti qui e persino lo Stabat mater del 1781 trovò realizzazione ed esecuzione nella piccola corte
Ma è il centro del dipinto che attira gli sguardi
Donna Maria Teresa è luce dell'opera , insieme al lume posto sul tavolo verde
Si sta preparando alla toeletta prima di ritirarsi in camera.
Si sta preparando alla toeletta prima di ritirarsi in camera.
Lo scialle bianco, forse veste da camera , ha riflessi argentati , accentuati ancor più dalle ciocche di capelli che sono pettinati dall'inserviente alle sue spalle.
La posa della donna è matronale e lo sguardo rivolto a noi , racconta quale sia il suo ruolo primario a corte .
Francisco Goya, La famiglia dell'infante don Luis , particolare
Don Luis è ritratto di profilo, seduto al tavolo da gioco , forse intento ad un solitario prima di andare a dormire . Con estremo realismo Goya ci fa riconoscere le carte da gioco : l'asso di denari, il due e il re di bastoni...
Un ultimo personaggio attira per forza la nostra attenzione ed è come se Goya lo avesse posizionato in quel modo per accrescere la curiosità
Il personaggio con una vistosa fasciatura in fronte si pensa sia il segretario particolare di donna Maria Teresa ma ciò che colpisce è l'attimo che Goya coglie .
E' come se in un fermo immagine, tutti avessero rispettato la fissità e all'improvviso questo personaggio avesse deciso di girarsi .
E ridere
Ridere di un momento che poco ha di pomposo.
Ridere di una condizione di precarietà ( la candela si spegnerà?)
E ridere perché questa sera si recita a soggetto, tutti insieme, senza distinzione di classi sociali o di ranghi
E' come se Goya svelasse il corso della vita attraverso le loro vite : da quella di don Luis , ormai giunto al termine (morirà l'anno dopo il dipinto) , a quella dei bambini, con espressioni più fresche ma pur sempre "compressi" in uno spazio angusto, da quella di donna Maria Teresa, disillusa a quella di Luigi Boccherini che di lì a breve perderà mecenate e moglie e dovrà prendersi cura della numerosa prole
Le carte da gioco poste al centro , su un tavolo dall'equilibrio precario , è come se svelassero il destino del protagonista, e di conseguenza di tutto il mondo che attorno a lui ruota
Tempo e destino , questi forse sono i temi dell'opera secondo Victor Chan
E questo tempo che scorre ben è rappresentato da un pennellata pastosa e una stesura filante del colore che sicuramente Goya ha mediato da Luca Giordano, visto a Napoli, ma che qui ha più che una valenza stilistica uno scopo espressivo
Diciassette anni dopo questo ritratto reale come un'istantanea , Goya dipingerà con altrettanto acume la "condizione umana" della corte di Carlo IV
Le carte da gioco poste al centro , su un tavolo dall'equilibrio precario , è come se svelassero il destino del protagonista, e di conseguenza di tutto il mondo che attorno a lui ruota
Tempo e destino , questi forse sono i temi dell'opera secondo Victor Chan
E questo tempo che scorre ben è rappresentato da un pennellata pastosa e una stesura filante del colore che sicuramente Goya ha mediato da Luca Giordano, visto a Napoli, ma che qui ha più che una valenza stilistica uno scopo espressivo
Diciassette anni dopo questo ritratto reale come un'istantanea , Goya dipingerà con altrettanto acume la "condizione umana" della corte di Carlo IV
Francisco Goya, La famiglia di Carlo IV , olio su tela, 1800-1801,
cm.280 x 336, Museo del Prado, Madrid
Il pittore,ormai isolato , prende le distanze e si ritrae in penombra
Nell'opera della Fondazione Magnani rocca invece il giovane Goya ritrae se stesso intento a cogliere i pensieri fluttuanti dei personaggi, per fissarli cristallizzati sulla tela
Come mai questo Goya- il più grande in Italia- è giunto a Mamiano di Traversetolo ?
Dopo alterne vicende ereditarie e grazie alla caparbietà e all'amore per l'arte di Luigi Magnani, fu acquistata nel 1974 e grazie a lui e all'apertura della sua fondazione, anche noi ne possiamo godere.