Alessandro Allori, Cristo e l'adultera, 1577, olio su tavola
cm. 380 x 263, Firenze, Basilica di santo Spirito
La donna adultera
Gesù andò al monte degli Ulivi. All'alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna colta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».
Gesù andò al monte degli Ulivi. All'alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna colta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».
Questo il Vangelo di Giovanni
Tanti pittori prima di Allori avevano illustrato l'episodio -da Tiziano a Cranach - e altri - da Luca Giordano a Rembrandt , lo faranno.
Però l'adultera più bella, quella con vestiti e accessori degni dell'alta moda , è questa
Procediamo con ordine
Intanto due notizie su Alessandro Allori (Firenze , 1535 - ivi 1607 )
Il papà di professione spadaio, affida il bimbo a Agnolo Bronzino, suo amico e nella sua bottega cresce. Collabora col maestro a diverse opere e questo gli permette di entrare nella prestigiosa cerchia di Francesco I de Medici .
Proprio per lo studiolo di Francesco a Palazzo Vecchio dipinge nel 1570 questa mirabile Pesca delle perle ; il soggetto, pensato dal filologo Vincenzo Borghini e commissionato a Giorgio Vasari (che, come si vede , lo "subappalta" ad Alessandro Allori) doveva rappresentare l'acqua , uno dei quattro elementi naturali. Terra aria e fuoco spettavano a Vasari
Proprio per lo studiolo di Francesco a Palazzo Vecchio dipinge nel 1570 questa mirabile Pesca delle perle ; il soggetto, pensato dal filologo Vincenzo Borghini e commissionato a Giorgio Vasari (che, come si vede , lo "subappalta" ad Alessandro Allori) doveva rappresentare l'acqua , uno dei quattro elementi naturali. Terra aria e fuoco spettavano a Vasari
Alessandro Allori, La pesca delle perle, 1570-72, olio su lavagna
Firenze, Palazzo Vecchio
In un suggestivo paesaggio marino al tramonto, nife, putti e cavalli marini in pose ardite , raccolgono preziose perle entro conchiglie e già bracciali e collane sono indossati dalle donne.
E' evidente come Allori prenda spunto dalla grande pittura di Michelangelo ma qui, con un colpo di spugna , tutta la drammaticità è cancellata.
Si vive in un ambiente felice, poetico, lieve e la bella Maniera è "... spogliata da ogni enfasi per un più sottile, quasi melodrammatico lirismo" (M.Luisa Becherucci, voce Alessandro Allori in Dizionario biografico degli Italiani)
Come la moda
In vita infatti Allori si occupò anche di decorare apparati scenici per le feste di corte ; suoi probabilmente alcuni interventi pittorici per i festeggiamenti in occasione delle nozze di Francesco I con Giovanna d'Austria nel 1565
In questo contesto , Allori conosce il committente della nostra tavola Cristo e l'adultera, il letterato Giovan Battista Cini che aveva acquistato in Santo Spirito una cappella dietro l'altare .
E l'opera è ancora lì
E l'opera è ancora lì
Allori non l'aveva pensata in questo modo; un disegno preparatorio conservato al Louvre mostra come la prima idea fosse quella di dare molto più spazio all'architettura
Alessandro Allori, Cristo e l'adultera, disegno preparatorio, Louvre (département
des art graphiques, inv.10111 r)
In questo disegno la scena è molto più affollata, soprattutto dalla parte della donna e lo sfondo è una basilica con colonne tortili rivestite da fogliame "all'antica"
La prospettiva taglia diagonalmente l'opera e verso la sinistra in alto si intravede l'altare.
I gesti dei due protagonisti sono vicini al definitivo ; nel disegno la donna china leggermente lo sguardo e la mano destra di Cristo indica in modo perentorio , la peccatrice.
Ma ecco il definitivo
Allori decide di concentrare tutta l'attenzione su protagonista ed antagonista: Cristo e l'adultera
Molti personaggi sono scomparsi , soprattutto dalla parte della donna , così che spicca , solitaria , nel suo morbido profilo e nelle sue vesti ricercate.
La scena non ha più nell'architettura rimandi antichizzanti , anzi la finestra posta in alto a sinistra è quella che i fiorentini chiamano " finestra inginocchiata" (dai sostegni sporgenti simili a gambe in ginocchio)
Ma ecco il definitivo
Allori decide di concentrare tutta l'attenzione su protagonista ed antagonista: Cristo e l'adultera
Molti personaggi sono scomparsi , soprattutto dalla parte della donna , così che spicca , solitaria , nel suo morbido profilo e nelle sue vesti ricercate.
La scena non ha più nell'architettura rimandi antichizzanti , anzi la finestra posta in alto a sinistra è quella che i fiorentini chiamano " finestra inginocchiata" (dai sostegni sporgenti simili a gambe in ginocchio)
Michelozzo, Palazzo Medici Riccardi , particolare della finestra, 1450 ca
Insomma, siamo nella Firenze del Cinquecento e tanti i dettagli ce lo confermano
E le stoffe?
Meravigliose!
Pizzi sottili che sfiorano il pavimento, un manto di broccato d'oro con cui la donna vergognosa si copre..
E l'abito verde ! Ricami preziosi in oro e in nero richiamano la decorazione dei sandali in un perfetto accessorio coordinato
I grandi stilisti Ferragamo e Gucci (entrambi fiorentini) hanno dimostrato di saper attingere a piene mani dall'arte manierista
Salvatore Ferragamo. Foulard in seta
Gucci, infradito
Sono solo esempi, sono cose lievi
Ogni tanto l'arte si prende delle pause
Quasi sempre la pittura sceglie bei colori e forme armoniche