“L'arte
non rappresenta il visibile
ma
rende visibile ciò che non
sempre
lo è”
Paul
Klee
ARTE ASTRATTA O NON
FIGURATIVA
è
l'arte che NON riproduce o rappresenta
immagini
riconoscibili ma ne fa
ASTRAZIONE
per giungere alla forma pura
La
mancanza di oggetti o temi leggibili NON significa mancanza di
significati anche se questi sono espressi solo dai colori, linee,
forme compositive
- (vedi l'architettura , per esempio, che ha un valore espressivo e teorico anche se non riproduce alcun oggetto naturale)
- (vedi la musica che può evocare sentimenti e pensieri senza riprodurre alcun dato specifico)
- Così la pittura- per gli astrattisti- non ha bisogno di imitare la realtà.
Tanti
i segnali dell'avvento dell'Astrattismo
esempio
- Il Romanticismo, che distingue tra imitazione e creazione, predilige quest'ultima
- il Simbolismo che asserisce che compito dell'arte è indagare ciò che è oltre il sensibile
- il Neoimpressionismo che si sofferma sul segno, la pennellata, i rapporti tra i colori
- o Gauguin che fa scoprire che , esempio, il mare si può dipingere rosso se si sente rosso.
Paul Gauguin, Come, sei gelosa?, olio su tela, 1892, Mosca , Museo Puskin
Ecco
le basi!
Inoltre a fine Ottocento il filosofo tedesco Konrad Fiedler e lo scultore suo conterraneo elaborarono la teoria della PURA VISIBILITA'
- L'arte è un linguaggio specifico con leggi proprie, che ha come fine la visione
- Principio e scopo dell'attività artistica è la creazione di forme che esistono solo grazie all'arte
E poi lo scritto di Wilhelm Worringer ,Astrazione e empatia del 1907. Qui Worringer divide il fare artistico
- in ASTRAZIONE (vedi l'arte dei "primitivi" o il decorativismo fantasioso del Gotico
- ed EMPATIA (un'arte che , entrando empaticamente in sintonia con la natura perché sua imitatrice corrisponde al classicismo e dunque al mondo - e al modo di pensare- dell'Occidente)
Storicamente parliamo di astrattismo con il Primo acquerello astratto di Kandinskij del 1910/11
Wassilij Kandinskij, Primo acquerello astratto ,Parigi, Centro Georges Pompidou
In realtà K. è giunto per gradi.
Uomo di legge, aveva abbandonato , dopo un viaggio nel nord della Russia, la cattedra universitaria èer dedicarsi all'arte.
Nel 1896 si trasferì nell'effervescente Monaco e prese lezioni dal simbolista Franz von Stuck.
La strada era tracciata.
Fondò nel 1901, insieme alla compagna Gabriele Munter e Alfred Kubin (tutti pittori) il gruppo Phalanx
.Già dall'illustrazione per la prima mostra, si nota l'amore di Kandinskij per il blu e per i cavalieri; i due personaggi di profilo sono la falange armata della nuova arte espressionista. L'amore per il medioevo incantato e per le favole si nota anche dalla città stilizzata sul fondo e le scelte grafiche , sebbene con caratteri ancora Jugendstil , preannunciano l'interesse per questo veicolo di comunicazione che si ritroverà nel periodo Bauhaus.
Insomma, dalle prime opere ancora figurative
(Coppia a cavallo, 1906, olio su tela, cm.50 x 55, Monaco,Stadtische Galerie im Lembachaus )
si passa a Paesaggio con torre del 1908, olio su cartone, 74 x 98, Parigi Centre Pompidou, opera nella quale l'allontanamento dal soggetto è ben evidente. Certo, si riconoscono ancora case, alberi e prati, ma questi sono definiti attraverso il colore fauve e non più imprigionati nei contorni del disegno
La potenza del colore è tutta cantata nell'acquerello del 1911 e descritta nel testo fondante della pittura del russo, Dello spirituale nell'arte, dato alle stampe a Monaco nel 1912
Forme e colori hanno un loro linguaggio, svincolato dal reale, inteso come figurativo. Questo è ciò che K. afferma :
Troppo vasta sarebbe la trattazione del Kandinskij in Russia, al Bauhaus e poi fuggiasco perchè "artista degenerato", in Francia.
Si accenna soltanto alla seconda opera scritta Punto, linea e superficie, del 1926; le lezioni tenute al Bauhaus trovano qui pubblicazione e la pittura di questi anni diviene più rigorosa
Punte nell'arco, 1927, olio su tela, 66 x 49 cm, Parigi collezione privata
Qui, nonostante l'ordine dettato dalle tre figure geometriche chiave (il triangolo, tendente verso l'alto, il quadrato severo e materico e dunque rosso, il silenzioso blu del cerchio) , il ritmo dolcemente oscilla grazie all'arco formato dagli spigolosi triangoli
E poi tanti altri astrattismi
In realtà K. è giunto per gradi.
Uomo di legge, aveva abbandonato , dopo un viaggio nel nord della Russia, la cattedra universitaria èer dedicarsi all'arte.
Nel 1896 si trasferì nell'effervescente Monaco e prese lezioni dal simbolista Franz von Stuck.
La strada era tracciata.
Fondò nel 1901, insieme alla compagna Gabriele Munter e Alfred Kubin (tutti pittori) il gruppo Phalanx
.Già dall'illustrazione per la prima mostra, si nota l'amore di Kandinskij per il blu e per i cavalieri; i due personaggi di profilo sono la falange armata della nuova arte espressionista. L'amore per il medioevo incantato e per le favole si nota anche dalla città stilizzata sul fondo e le scelte grafiche , sebbene con caratteri ancora Jugendstil , preannunciano l'interesse per questo veicolo di comunicazione che si ritroverà nel periodo Bauhaus.
Insomma, dalle prime opere ancora figurative
(Coppia a cavallo, 1906, olio su tela, cm.50 x 55, Monaco,Stadtische Galerie im Lembachaus )
si passa a Paesaggio con torre del 1908, olio su cartone, 74 x 98, Parigi Centre Pompidou, opera nella quale l'allontanamento dal soggetto è ben evidente. Certo, si riconoscono ancora case, alberi e prati, ma questi sono definiti attraverso il colore fauve e non più imprigionati nei contorni del disegno
La potenza del colore è tutta cantata nell'acquerello del 1911 e descritta nel testo fondante della pittura del russo, Dello spirituale nell'arte, dato alle stampe a Monaco nel 1912
Forme e colori hanno un loro linguaggio, svincolato dal reale, inteso come figurativo. Questo è ciò che K. afferma :
«Chi
ha sentito parlare di cromoterapia sa che la luce può
avere effetti sull’organismo. Più volte si è tentato di adoperare
la forza del colore per curare varie malattie nervose, e si è
osservato che la luce rossa ha un effetto vivificante
e stimolante anche sul cuore, mentre la luce azzurra può
portare ad una paralisi temporanea. [....] Questi fatti
dimostrano comunque che il colore ha una forza, poco
studiata ma immensa, che può influenzare il corpo umano, come
organismo fisico. [...] In generale il colore è un mezzo per
influenzare direttamente un’anima. Il colore è il tasto. L’occhio
è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde.
L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto,
fa vibrare l’anima. E’ chiaro che l’armonia dei colori è
fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima.
Questo fondamento si può definire principio della
necessità interiore.
Troppo vasta sarebbe la trattazione del Kandinskij in Russia, al Bauhaus e poi fuggiasco perchè "artista degenerato", in Francia.
Si accenna soltanto alla seconda opera scritta Punto, linea e superficie, del 1926; le lezioni tenute al Bauhaus trovano qui pubblicazione e la pittura di questi anni diviene più rigorosa
Punte nell'arco, 1927, olio su tela, 66 x 49 cm, Parigi collezione privata
Qui, nonostante l'ordine dettato dalle tre figure geometriche chiave (il triangolo, tendente verso l'alto, il quadrato severo e materico e dunque rosso, il silenzioso blu del cerchio) , il ritmo dolcemente oscilla grazie all'arco formato dagli spigolosi triangoli
E poi tanti altri astrattismi
In
Russia
- il Suprematismo di Malevic (Alla ricerca della forma assoluta, l'essenza)
- il Costruttivismo di Tatlin (più proiettato verso una funzione progettuale dell'opera d'arte)
- Kazimir Malevic, Quadrato nero e quadrato rosso, 1915, olio su tela , Wilhelm Hack Museum , Ludwigshafen
In
Olanda
- De Stijl di Mondrian (L'arte astratta come neoplasticismo -nuova forma- , come esigenza di un nuovo equilibrio tra universale e particolare)Attraverso la purezza degli accordi tra linee e colori, tra grandezze e quantità,e grazie alla ricerca delle strutture logiche del reale si elimina, secondo Mondrian , il dato naturale e dunque l'aspetto tragico delle cose.
Pietr Mondrian, L'albero rosso, 1908, olio su tela, L'aia, Geneentenmuseum
Pietr Mondrian , L'albero argentato, 1911, L'aia, Geneentenmuseum
Pietr Mondrian, Quadro I, 1921; olio su tela, 96 x 60 cm, Basilea, collezione privata
O ancora in Svizzera con Paul Klee
Strada principale e strade secondarie, 1929, Colonia, Ludwigmuseum
in cui l'astrattismo a quei tempi rigoroso di Kandinskij si stempera in paesaggi fantastici ed in linee diagonali che si ricongiungono all'orizzonte.